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L'invasione degli immigrati ci costa 55 milioni al mese

I dati choc del Viminale: per gli stranieri ospitati nelle strutture di accoglienza spendiamo quasi due milioni di euro ogni giorno. Ma sono cifre destinate a salire

L'invasione degli immigrati ci costa 55 milioni al mese

Quasi due milioni di euro al giorno. Poco più di 55 milioni al mese. Oltre 660 milioni all'anno. Benvenuti nel bilancio preventivo dell'esodo degli immigrati in Italia. Sono numeri da capogiro quelli che, in nome della tanto decantata accoglienza, sborsiamo per il mantenimento dei 61.238 stranieri che, a oggi, sono ospitati dalle strutture messe a disposizione dal nostro Paese. Numeri tenuti al ribasso, ma che nella realtà lievitano vertiginosamente.

Perché se è vero che il Viminale stanzia 30 euro al giorno per dare vitto e alloggio a ogni straniero, è pur vero che molto spesso la cifra è più alta. «Fino al 31 agosto scorso abbiamo avuto una convenzione con un'associazione di Ragusa, quindi con il ministero dell'Interno, che ci rimborsava 80 euro pro capite a immigrato per tutta la gestione del centro. Dal primo settembre, invece, la Prefettura ci ha fatto la proposta di rimborsarci soltanto 35 euro», tuonava nel settembre scorso Luigi Ammatuna, sindaco di Pozzallo, uno dei comuni più «colpiti» dall'emergenza immigrazione. «Già abbiamo avuto cali in fatto di immagine e di presenze turistiche - spiegava il primo cittadino - non possiamo mettere soldi che non abbiamo e che sarebbero debiti fuori bilancio».

Come aveva svelato Ammatuna, ogni extracomunitario ospitato dall'hotel Italia arrivava anche a costare 80 euro al giorno. Cifra che fa indignare se paragonata agli «altri» 80 euro, il bonus tanto sbandierato da Renzi. Solo che agli italiani toccano una volta al mese. I soldi spesi nel centro di prima accoglienza di Pozzallo coprono i pasti, la scheda telefonica e un kit che contiene un paio di tute, alcune magliette, il ricambio di mutande, lo spazzolino e il dentifricio, il bagnoschiuma e l'asciugamano. Si capisce, quindi, come siamo ben lontani dalla media dei 30 euro al giorno su cui abbiamo calcolato i 660 milioni di euro sborsati in un anno.

Nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, per fare un altro esempio, ci sono quasi 4mila persone che attendono che venga evasa la richiesta. Un'attesa che, però, può durare anche più di un anno e che costa al giorno circa 34 euro a persona.

I dati del Viminale, aggiornati al 31 ottobre 2014, parlano 61.238 immigrati attualmente presenti sul territorio italiano. Nello specifico, 32.335 sono ospitati in strutture temporanee, altri 10.206 vivono nei Centri governativi per richiedenti asilo, 18.697 occupano invece gli spazi dedicati ai rifugiati (Sprar).

Sin dall'inizio della fallimentare operazione Mare Nostrum, il Viminale ha diviso gli immigrati regione per regione, con evidenti disparità. La Sicilia è quella che ne ospita di più: ben 14mila. Seguono il Lazio (quasi 8mila), la Puglia (quasi 6mila) e la Lombardia (quasi 5mila).

Ma quello che fa più impressione è l'impennata impressionante che, da gennaio a ottobre si è registrata. Se all'inizio dell'anno, gli extracomunitari erano circa 17mila, nel giro di soli nove mesi le presenze nei centri di prima accoglienza sono quasi quadruplicate arrivando così a quota 61mila. Secondo un recente report dell'Eurostat, infatti, l'Italia è sicuramente il Paese più «accogliente» di tutto il Vecchio Continente. Nel 2013 Roma ha respinto il 36% delle richieste di asilo presentate, mentre Berlino ne ha bocciate il 74%, Parigi l'83% e Londra l'82%.

Lascia, poi, l'amaro in bocca vedere che, mentre vengono spesi 660 milioni per mantenere gli immigrati, il governo taglia quasi la stessa cifra al ministero della Difesa e circa la metà al comparto sicurezza.

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