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La mossa "anti-Fontana" del Pd. I dem: "Zan? È un'opzione"

Dopo l'elezione di Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera si fa strada l'ipotesi dell'icona dei diritti Lgbt Alessandro Zan tra i vice. La Dem Gribaudo conferma: "È un'opzione". Lui si smarca: "Voci, ma sono a disposizione"

La mossa "anti-Fontana" del Pd. I dem: "Zan? È un'opzione"

"Omofobo". "Antiabortista". "Putiniano mai pentito". "Estremista". "Sessista". "Nemico delle donne". Sono solo alcuni degli appellativi utilizzati in casa Pd per descrivere il nuovo presidente della Camera, Lorenzo Fontana. L’elezione del vicesegretario della Lega non è andata giù ai Dem. A partire dal segretario Enrico Letta, che l’ha definita senza mezzi termini uno "sfregio".

L’accordo sul nome del leghista veronese era stato reso noto nel pomeriggio di ieri da Matteo Salvini. E subito a sinistra era scoppiata la polemica. "I nomi della destra per la presidenza delle Camere sono una minaccia per la comunità Lgbt+. La Russa urlava 'culattone’ contro un studente, Fontana negava l'esistenza delle famiglie arcobaleno", attaccava su Twitter il deputato del Pd Alessandro Zan. Il padre del ddl contro l’omofobia stamattina ha organizzato una protesta in Aula a Montecitorio, srotolando assieme alle colleghe neo elette Sara Ferrari e Rachele Scarpa uno striscione con impresso il "No" del partito "ad un presidente omofobo e pro Putin".

"È stata una protesta pacifica ma molto determinata per dire che non può essere eletto terza carica dello Stato chi ha costruito tutta la sua esistenza politica su parole d'odio e discriminazione, che ha patrocinato quel congresso di Verona che raccolse i peggiori integralisti mondiali. Non può sedere su quello scranno", ha commentato il deputato Dem a margine dell’iniziativa. "Un brutto segno – ha aggiunto - che fa il paio con La Russa al Senato. La destra parte con figure di estremismo politico. Altro che approccio moderato". "Vogliono eleggere un Presidente della Camera amico di Putin, contro i diritti delle donne, omofobo. Lo scivolamento verso Orban inizia affidando il Parlamento a due figure divisive e reazionarie. L'ossessione della destra contro i diritti emerge già nei primi due giorni", ha continuato via social.

E proprio il nome del primo firmatario del contestato ddl anti-omofobia sembra essere in lizza per una delle vice presidenze della Camera, destinate per prassi all’opposizione. La voce è iniziata a circolare nel pomeriggio di venerdì. Fonti vicine al partito la definiscono una "suggestione". Ma la ratio sarebbe quella di contrapporre ad un "tradizionalista" come Fontana un profilo opposto, come quello del difensore dei diritti delle persone Lgbt.

"Può essere un’opzione veritiera", conferma la deputata Dem Chiara Gribaudo al telefono con IlGiornale.it. "Sicuramente – aggiunge - è un nome iconico che può rappresentare una visione alternativa e che potrebbe piacere anche ad altre realtà, come Sinistra Italiana". Ma per ora, ci tiene a sottolineare, siamo ancora "sul piano delle ipotesi". Anche la parlamentare piemontese critica il presidente leghista: "Penso che sia un estremista e che sia davvero la persona sbagliata al momento sbagliato per i suoi legami noti con la Russia di Putin, con la destra xenofoba tedesca e con Alba Dorata, e per le sue posizioni anti-abortiste e omofobe".

"Non si sentiva assolutamente il bisogno di una figura del genere dopo aver eletto ieri forzatamente al Senato ‘Benito La Russa’. Non c’è stato un confronto con le minoranze, - denuncia - non si è tenuto conto dell’alternanza di genere: imporre due figure così radicali è stata una provocazione reazionaria". Per Gribaudo sarebbe stato meno "indigesto" per il Pd se il centrodestra avesse scelto di convergere sul nome di Riccardo Molinari, circolato nei giorni scorsi come papabile per il ruolo di terza carica dello Stato. "Detto questo, - conclude - Fontana lo giudicheremo dai fatti, mi auguro che la sua non sia una presidenza divisiva e che sia davvero imparziale".

Via Twitter un segnale di apertura sul nome di Alessandro Zan arriva dal braccio destro di Giorgia Meloni, Guido Crosetto. "Il Parlamento - scrive - è quel luogo dove il Presidente di un ramo può essere un cattolico tradizionalista come Fontana e magari il vice Presidente un paladino delle battaglie Lgbt come Zan. Oppure il contrario, tra qualche anno. È il luogo del confronto delle diversità, senza pregiudizio".

Nel frattempo il diretto interessato in un’intervista a Metropolis, sul sito di Repubblica, per ora si smarca bollando come semplici "voci" le indiscrezioni che circolano sul suo conto. Ma specifica comunque di essere "a disposizione come uomo di partito a servizio delle istituzioni, sempre e comunque". "Per Fontana io sarei una schifezza", ha aggiunto facendo riferimento ad una frase pronunciata nel 2018 dal vicesegretario della Lega.

"Le famiglie arcobaleno non esistono per legge in questo momento", aveva detto Fontana quando era ministro della Famiglia e Disabilità nel governo Conte I.

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