Politica

Londra, killer alla sbarra: «Morte ai traditori»

L'assassino conferma il movente nazionalista E il Paese scopre l'eroe ferito durante l'attacco

Gaia Cesare

Arriva in tribunale su un furgone scortato da due auto della polizia, entra in aula ammanettato, indossa la divisa grigia da detenuto. Il magistrato spiega che le manette non sono necessarie e chiede conferma delle sue generalità. È a questo punto che Thomas Mair fuga ogni dubbio sul movente nazionalista che due giorni fa lo ha spinto ad accoltellare per strada la deputata laburista Joanne Cox, 41 anni, madre di due bambini, facendola crollare per terra per poi accanirsi contro la donna ferita con altri colpi di pistola e nuove coltellate. Di fronte ai giudici, invece che pronunciare il proprio nome e riferire la propria età, 52 anni, alla domanda sulle sue generalità Mair risponde gelido: «Morte ai traditori, libertà per la Gran Bretagna».

Quindici minuti in tutto davanti alla Corte penale di Londra, la Westminster Magistrates' Court, per la formalizzazione delle imputazioni. È accusato dell'omicidio di Jo Cox, di lesioni personali gravi, possesso di arma da taglio e da fuoco con l'intenzione di commettere un reato. Passerà le prossime notti, come le precedenti, alla Belmarsh Prison, il carcere nel sud-est di Londra. E comparirà nuovamente domani davanti ai giudici del tribunale penale Old Bailey, sempre nella capitale dove il caso è stato trasferito per la sua «natura speciale». Lì si capirà se chiederà di uscire dietro cauzione. Intanto, in attesa di capire se si dichiarerà colpevole, sarà visitato da uno psichiatra: «Visto il nome che ha appena dato...», spiega la giudice. Gli investigatori stanno indagando sul suo stato di salute. Pare che la notte precedente all'omicidio avesse cercato l'aiuto di un medico per depressione ma che gli fu chiesto di fissare un appuntamento e tornare il giorno successivo.

E mentre la polizia indaga e la magistratura avvia il processo all'omicida, c'è invece un eroe di cui gli inglesi scoprono la storia. In un ospedale dello Yorkshire, dove è avvenuto l'attacco, un pensionato di 77 anni attende di essere dimesso per le ferite all'addome riportate dopo l'agguato. Si chiama Bernard Carter-Kenny ed è l'uomo che ha assistito all'accoltellamento di Jo Cox ed è intervenuto nel tentativo di disarmare il killer, salvo poi finire anche lui per terra con una ferita non mortale. Ex membro del corpo di salvataggio minatori, già nel '73 Carter-Kenny partecipò alla spedizione per salvare 7 operai rimasti intrappolati. Sei giorni di durissimo lavoro, purtroppo vani anche in quel frangente, quando solo il corpo di un minatore fu ritrovato. La famiglia di Jo Cox lo ha ringraziato pubblicamente: «Un gentleman valoroso e coraggioso» ha detto la sorella.

Ora la Gran Bretagna attende in uno spettrale silenzio elettorale il referendum con cui deciderà se lasciare la Ue (Brexit) o seguire i consigli del premier Cameron, che ieri ha detto di non avere intenzione di dimettersi in caso di sconfitta.

Ma lo sgomento è palpabile dopo la scoperta che già a maggio diverse deputate avevano avvisato il governo dei rischi di un «tragico incidente» ai danni di parlamentari, in particolare donne, denunciando la «drammatica» necessità di rafforzare la sicurezza.

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