L'Onu attacca (ancora) Salvini: "Modificare il dl Sicurezza bis"
L'Unhcr (agenzia dell'Onu) adesso punta il dito contro il Viminale dopo l'approvazione del decreto Sicurezza Bis: "Necessario il lavoro delle Ong"
L'Unhcr (agenzia dell'Onu) adesso punta il dito contro il Viminale dopo l'approvazione del decreto Sicurezza Bis: "Necessario il lavoro delle Ong"

Dopo l'approvazione del decreto Sicurezza bis, arriva "puntuale" la critica da parte dell'Onu che con l'Unhcr chiede di "riconsiderare" e "modificare" le norme appena varate dal governo. Con il decreto Sicurezza Bis di fatto il Viminale ha dato un ulteriore stretta sul fronte dei salvataggi in mare da parte delle navi delle ong che, ignorando spesso le direttive delle Guardie Costiere, imbarcano i migranti per poi chiedere un porto sicuro in Italia. Con le nuove norme sono previste multe per le ong e confische delle navi che forzano i blocchi imposti dalla Guardia Costiera. L'Unhcr adesso chiede modifiche al testo parlando proprio del ruolo delle ong: "Esprimiamo preoccupazione per quanto deciso ieri dal Consiglio dei ministri. Salvare vite umane costituisce un imperativo umanitario consolidato ed è anche un obbligo derivante dal diritto internazionale. Nessuna nave o nessun comandante afferma l’agenzia dell’Onu - dovrebbe essere esposto a sanzioni per aver soccorso imbarcazioni in difficoltà e laddove esista il rischio imminente di perdita di vite umane. In una fase in cui gli Stati europei si sono per lo più ritirati dalle operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale, le navi delle Ong sono più cruciali che mai". A quanto pare il decreto varato dall'esecutiuvo e fortemente voluto dal Viminale ha raggiunto già il suo scopo: depotenziare il ruolo delle navi umanitarie in quel tratto di mare che separa l'Italia dalla Libia.
L’Unhcr poi ribadisce "che il rafforzamento delle capacità di ricerca e soccorso, in particolare nel Mediterraneo centrale, deve essere accompagnato da un meccanismo regionale volto ad assicurare procedure di sbarco rapide, coordinate, ordinate e sicure. La responsabilità per i rifugiati e i migranti soccorsi in mare deve essere condivisa tra tutti gli stati che li accolgono, invece di ricadere su uno o due". Non è certo la prima volta che l'Onu mette nel mirino l'Italia e soprattutto il Viminale per le sue politiche anti-ong. Solo qualche giorno fa, Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), ha sottolineato il ruolo delle ong: "Il salvataggio in mare tra tutti i gesti umanitari è il più esemplare e ridurli è un attentato alla cultura e alla tradizione dell'Europa. Le Ong svolgono un lavoro molto importante. Da quando le Ong hanno dovuto ridurre i salvataggi e quindi anche gli interventi, la proporzione dei morti con quelli che arrivano aumenta e questo è inaccettabile". Insomma tra l'Onu e il Viminale si riapre il braccio di ferro.
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