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Luca, il convertito italiano che predica odio sul web

Si fa chiamare "Spada di Allah" e posta indisturbato commenti violenti: "I peggiori sono i musulmani che piangono per Parigi. Voglio la sharia"

Luca, il convertito italiano che predica odio sul web

«Ma quando muore Berlusconi?», si chiede speranzoso sulla sua pagina Facebook con la bandiera nera, Luca Aleotti, un convertito italiano, che vivrebbe a Reggio Emilia e ha scelto come nome musulmano Saif Allah. In arabo significa spada di Dio e potrebbe essere in realtà un romano. Il post è stato pubblicato il 2 dicembre alle 11.33. Piace a cinque sodali dell'estremista islamico di casa nostra. In rete i radicali usano spesso nomi di battaglia o inventati, ma Kim Sami Fla Nina, che sostiene di essere stato in carcere a Bari aggiunge «E la Santanchè? E i leghisti?» alla domanda su «quando muore Berlusconi».

Aleotti risponde senza mezzi termini: «Kuffar maledetti» riferendosi ai seguaci di Matteo Salvini e alla parlamentare del centro destra. I kuffar sono gli infedeli da passare a fil di lama secondo i tagliagole jihadisti che combattono in Siria ed Iraq.Forse sono solo parole demenziali in libertà, ma la copertina scelta dal convertito italiano assomiglia molto alla bandiera nera del fronte al Nusra, la costola siriana di al Qaida a parte la scritta sotto «Musulmani d'Italia». Non solo: il 2 dicembre, quando augura indirettamente a Berlusconi di crepare presto, era uscita sul Corriere della sera l'intervista all'ex presidente del Consiglio che auspicava una grande alleanza dagli Stati Uniti alla Russia, sotto l'egida dell'Onu, per sconfiggere il Califfato.Il 14 novembre, un giorno dopo la carneficina di Parigi, Aleotti si sfoga scrivendo: «Il peggio sono i musulmani che pregano per i morti i Francia e non dedicano nemmeno un secondo di riflessione alle centinaia di migliaia di martiri nel Levante». Il nome usato dalle truppe jihadiste per indicare la Siria.

Il 13 novembre non una parola contro i terroristi, ma si scaglia contro i musulmani che li sconfessano e posta un'immagine di miliziani in mimetica che pregano rivolti verso la Mecca facendo sventolare il vessillo nero. Il giorno dopo si lamenta su Facebook dei troppi profili con il tricolore francese. E aggiunge: «L'unica bandiera per la quale morirei è questa», quella nera della sua copertina.Il 16 novembre pubblica un video con dei francesi che bruciano una copia del Corano. E sbraita: «Volete ancora avere pietà per i Kuffar (infedeli nda)? Possa Allah darci la vittoria sui miscredenti. Dio è grande!!!!!!!». A più riprese attacca «questo pseudo Islam moderato» rappresentato dagli imam invitati in studio dalle tv. La «spada di Allah» spera che la bandiere nere conquistino Gerusalemme come previsto dal Profeta. Il 30 novembre invita a boicottare la trasmissione Quinta colonna su Rete 4: «Non esiste nessun islam laico o moderato esiste solo la sottomissione ad Allah».

Il 3 dicembre si scaglia contro i musulmani che rispettano «gli idoli con addobbi natalizi, presepi e giuramenti vari su leggi inventate dal vicario in terra in nome di un'integrazione, che va contro tutti i precetti dell'Islam ...costoro, mettono nei loro cuori miscredenza ... e la Collera dell'Altissimo!». Fra amici e commenti in rete ci sono diversi personaggi poco raccomandabili come Qatip Sulemanji, un estremista albanese che risiede in Toscana. Fino ad oggi nessuno ha fermato la «spada di Allah» di casa nostra. Nonostante il 2 dicembre avesse parlato chiaro commentando su Facebook un video di due imam, che hanno giurato simbolicamente sulla Costituzione.

«Non mi sono certamente convertito per farmi prendere in giro da imam sviati - ha scritto Aleotti - voglio la sharia e non la costituzione italiana né la democrazia».

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