Cronaca internazionale

L'ultimo mistero nell'epoca della fragilità

La condizione umana è perennemente fragile, ma di questi tempi ogni cosa, piccola o grande, sembra ricordartelo

L'ultimo mistero nell'epoca della fragilità

La condizione umana è perennemente fragile, ma di questi tempi ogni cosa, piccola o grande, sembra ricordartelo. C'è una sorta di sospensione dell'ottimismo. Tutto ciò che accade sembra nascondere un'insidia o un mistero. È lo spirito di questa lunga stagione, dopo anni di pandemia, dopo una guerra ai confini dell'Europa, dopo che il mondo ha perso ogni parvenza di equilibrio. È vero. È stato sempre così, ma adesso ti sembra peggio. È così che quello che è accaduto ieri in ogni angolo degli Stati Uniti assume un colore surreale. Tutti i voli in partenza sono stati sospesi per ore e ore. L'America è bloccata. È una paralisi. Che è successo? Una sola cosa certa: è andato in tilt il sistema Notam, acronimo di Notice to Air Missions. È la gestione informatica degli ordini del giorno per piloti, assistenti di volo e personale vario. Caos. Pericolo. Incertezza. La risposta è fermare ogni cosa, spegnere e riaccendere e sperare che tutto vada bene. Alla fine infatti si parte, ma resta quel senso di fragilità. Basta così poco per congelare il centro dell'impero? L'inquietudine è che le risposte che arrivano da Washington sono vaghe. Non si può escludere nulla. Non ci sono al momento prove che possa essere un attacco di hacker. È terrorismo? Troppo presto per saperlo. Ve lo faremo sapere. Il tempo scorre e le certezze non arrivano. È un giallo.

Non credi ai complotti, ma ti interroghi su cosa sia davvero accaduto. È un errore casuale della macchina o qualcuno ha violato il sistema? Chi c'è dietro? Allora la fantasia si prende la scena. I nemici degli States sono così tanti che non si riesce neppure a contarli. Ipotesi più o meno strampalate. Un gruppo di buontemponi ambientalisti. Un genio solo e anarchico e con la vocazione del superuomo o molto più scontato i russi o, magari, è la stessa Cia, solo per vedere l'effetto che fa. Ti ricordi poi che da poco sono tornati i controlli anti Covid, con quarantena, per i voli dalla Cina. Ecco. Questa ipotesi avrebbe un senso, un segnale, una minaccia da guerra fredda, simbolica. Voi non ci fate arrivare e noi non vi facciamo partire. Divertente. Non è detto che ci sia bisogno di una soluzione. È successo, come in un romanzo. È quello che racconta Don De Lillo in The Silence. Una coppia torna a casa, a Manhattan, e all'improvviso piomba nel silenzio. La tecnologia digitale è muta. Niente rete, niente social, niente di niente. Si è aperto un buco nero nelle nostre vite. Questo immenso palazzo virtuale è costruito sulla sabbia.

Svapora in un attimo sotto i nostri occhi.

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