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L'ultimo regalo all'agenzia per la cooperazione: nessun blocco, assunti altri 130 professionisti

Mancia di fine anno per la struttura della Farnesina che ha già oltre 100 manager. I dieci nuovi dirigenti a chiamata diretta costeranno quasi un milione e mezzo

L'ultimo regalo all'agenzia per la cooperazione: nessun blocco, assunti altri 130 professionisti

Roma - L'Agenzia per la cooperazione allo sviluppo, struttura operativa del ministero degli Esteri per i Paesi terzi, in barba ai dettati sui limiti assunzionali fa incetta di funzionari e dirigenti. Che sia un'infornata preelettorale o una strenna di fine legislatura, inserita comunque nei meandri della legge di bilancio, il risultato prodotto è smaccatamente il medesimo: sono stati agevolmente superati tutti i vincoli imposti, e ribaditi ancora una volta a giugno scorso, dal tetto del turnover negli enti pubblici. Tant'è che l'organico dell'Aics (Agenzia per la cooperazione allo sviluppo) sarà incrementato di ben 130 professionisti tra funzionari e dirigenti.

L'infornata nel dettaglio riguarderà 70 esperti di interculturalità, globalismo, sviluppo sostenibile, inclusione e integrazione, tra cui 10 dirigenti scelti a chiamata diretta cui si aggiungeranno altri 60 nuovi funzionari. Per questi ultimi però sarà bandito un apposito concorso già nei primi mesi del 2018. Quanto ai nuovi dieci dirigenti la spesa conteggiata per gli stipendi è esattamente di 1.427.390 euro. Ci vuole poco quindi a omologare l'Aics ai tanti pingui organismi pubblici contando che all'attivo vanta già 32 direttori e 68 dirigenti. Ovvero 100 alti funzionari in tutto. Eppure fino a oggi l'autonomia gestionale e il margine di manovra del direttore, Laura Frigenti, si è sempre dimostrato pressoché limitato. Ma non è detta l'ultima parola. Un apposito correttivo inserito come emendamento alla finanziaria, assieme al via libera alle nuove assunzioni, ha potuto tagliare alcuni legacci amministrativi e concedere alla manager, di qui a breve, di partecipare alle riunioni del comitato congiunto per la cooperazione allo sviluppo. Al contempo è stata cancellata anche la norma che obbliga la richiesta di garanzia fidejussoria sull'intero importo anticipato per i finanziamenti ai progetti che l'Aics bandisce in prima persona.

Si potrebbe trattare di un primo passo verso l'autonomia organizzativa e manageriale contando che ha già portato, proprio ieri, un primo nuovo risultato: l'incremento di circa 2 milioni di euro della dotazione del bando promosso da Aics per attività di educazione alla cittadinanza globale. Inoltre a partire dal prossimo anno i finanziamenti saranno erogati dietro presentazione di idonea garanzia per il 30% dell'importo anticipato. Ed ecco che su questa linea è in arrivo anche un'altra sorpresa: l'Agenzia per la cooperazione per l'anno venturo ha pronti 40 milioni di euro per finanziare 71 progetti stilati da ong e onlus da realizzare in Mozambico, Palestina, Libano, Kenya, Sud Sudan, Burkina Faso, Tunisia, Senegal, Etiopia, Uganda e Camerun cui coinvolgere le popolazioni locali nello sviluppo economico e culturale. Lo scorso anno invece i progetti approvati, e ammessi al cofinanziamento, erano soltanto 56 e riguardavano una dotazione di 22,5 milioni di euro pur insistendo sulle medesime aree di competenza. Ultima novità che fa pensare davvero a una nuova fase per l'Aics, anche questa vincolata alla legge di bilancio, è il consenso all'agenzia di accedere alla Cassa depositi e prestiti, per accordare crediti anche in via anticipata a investitori pubblici, privati o finanziare cooperative, onlus e ong, che intendono investire in Paesi terzi anche in qualità di partner. Tutto in completa autonomia decisionale perché non è previsto alcun organo di controllo.

Un aspetto che si potrebbe rivelare rischioso sia nell'analisi dei piani di lavoro che nella scelta delle reti d'impresa: se queste non fossero in grado di coprire il debito, l'ammanco ricadrebbe sull'intera collettività.

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