Politica

L'uragano Irma lascia la Florida: 6 milioni al buio

I venti perdono potenza e si dirigono verso la vicina Georgia. Cuba ammette: qui dieci vittime

Roberto Fabbri

L'incubo Irma si allontana dalla Florida dopo averla devastata. L'uragano più potente degli ultimi trent'anni ha dimezzato la sua forza, con raffiche di vento calate a «soli» 110 chilometri orari, e si dirige verso la confinante Georgia. Declassato a «tempesta tropicale», è però ancora in grado di provocare danni ingenti e potenzialmente anche vittime umane. Anche se va ricordato che, certamente grazie a una prevenzione che non ha lasciato niente al caso, il temutissimo super-uragano ha ucciso in Florida soltanto cinque persone, ben meno della quarantina che ha mietuto nelle piccole Antille e delle «almeno dieci» (così si è espresso il leader cubano Raul Castro in un discorso tenuto ieri all'Avana) che hanno perso la vita a Cuba.

Nell'«isola rossa» del Caribe la violenza di Irma ha impattato contro strutture di qualità certamente inferiore, come testimonia il numero di crolli di edifici che in proporzione è stato ben maggiore di quello registrato nella vicina Florida. Castro ha confermato che anche le «destinazioni turistiche» dell'isola - che sono fonte per Cuba di preziose entrate in valuta estera - hanno riportato danni importanti, ma ha promesso che entro novembre, quando l'alta stagione del turismo comincerà, tutto sarà stato riparato adeguatamente.

Ora che Irma spaventa meno, è possibile guardare anche all'aspetto statistico dell'«uragano dei record». Primato di durata (si è formato alla fine di agosto al largo dell'Africa), di intensità (il 5 settembre ha raggiunto la categoria 5, la massima della scala Saffir-Simpson che misura appunto l'intensità degli uragani), di dimensioni (mille chilometri di diametro e una superficie pari a quella della Francia) e purtroppo anche di lentezza: spostandosi a una velocità variabile tra i 15 e i 25 chilometri orari ha insistito lungamente sui territori che attraversava, massimizzando così gli effetti della devastazione provocata. Battuti anche i record di velocità dei venti, che sull'isola di Barbuda ad esempio hanno infierito con raffiche fino a 360 chilometri orari: qualcosa di veramente impensabile.

Tutto ciò detto, l'emergenza è tutt'altro che alle spalle. Basti pensare che 5,8 milioni di persone sono ancora al buio e che rimangono mobilitati tra Florida, Portorico e nelle isole Vergini americane 7.400 uomini tra soldati in servizio attivo, in riserva e della Guardia nazionale, per far fronte alle necessità dei civili.

Il presidente Donald Trump ha lodato l'unità degli americani di fronte alla dura prova rappresentata dagli uragani Harvey e Irma, mentre il suo collega francese Emmanuel Macron sarà oggi in visita «con merci e rinforzi» nell'isola caraibica di Saint Martin, dove dieci persone hanno perso la vita a causa di Irma.

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