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Malta nega il porto alla Alan Kurdi, i giallorossi offrono Pozzallo

La Alan Kurdi recupera 32 migranti al largo della Libia. La Valletta nega lo sbarco. E il Viminale offre subito un porto sicuro in Italia

Malta nega il porto alla Alan Kurdi, i giallorossi offrono Pozzallo

Il governo giallorosso apre un altro porto a un'altra Ong. Questa volta tocca a Pozzallo accogliere gli immigrati clandestini che la notte di Natale sono stati raccolti a 17 miglia delle coste libiche dalla Alan Kurdi, la nave della organizzazione non governativa tedesca Sea Eye. La decisione è stata presa dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese qualche ora dopo che il governo maltese aveva deciso di negare l'attracco all'imbarcazione. "La decisione di assegnare il porto sicuro - fanno sapere dal Viminale - è stata assunta tenendo conto della presenza a bordo di migranti in condizioni di vulnerabilità, per alcuni dei quali è stata anche chiesta l'evacuazione medica".

La Alan Kurdi stava facendo rotta verso Lampedusa quando ha chiesto al governo maltese di far sbarcare una decina di migranti "in condizioni critiche", tra cui una donna incinta e sei bambini. A bordo dell'imbarcazione ci sono 32 migranti che sono stati soccorsi a largo della Libia. Tra questi ci sarebbero appunto una decina di bambini (il più piccolo avrebbe solo tre mesi) e cinue donne, una delle quali sarebbe incinta. "Tutti i sopravvissuti, che viaggiavano su una barca sovraffollata, affermano di essere cittadini libici", hanno fatto sapere in una nota gli attivisti della Sea Eye. La sera di Natale l'equipaggio della nave, che batte bandiera tedesca, ha ricevuto una chiamata di emergenza quando i migranti si trovavano già in zona Safe and rescue (Sar). La chiamata di emergenza è stata inoltrata da Alarm Phone al Centro di coordinamento libico per il salvataggio e alle navi di soccorso Alan Kurdi e Ocean Viking che stavano pattugliando il Mar Mediterraneo centrale.

L'equipaggio della Sea Eye ha impiegatoun paio ore per raggiungere il punto in cui si trovava l'imbarcazione dei migranti. Le autorità libiche non hanno risposto ad alcuna delle chiamate di emergenza che sono state inoltrate. "Quanto può essere sicura la Libia se gli stessi libici per lasciare il Paese così in fretta sono disposti a mettere in mare le loro famiglie a rischio della vita?", ha commentato il presidente dell'ong, Gorden Isler. "Scappare dal Mediterraneo è particolarmente pericoloso in questo periodo dell'anno perché il clima è in costante cambiamento - ha, poi, fatto eco il portavoce Julian Pahlke - se non avessimo raggiunte queste persone, si sarebbero potute trovare nella tempesta attesa per domani. Ciò avrebbe drasticamente ridotto le loro possibilità di sopravvivenza".

Dopo il diniego della Valletta, la Alan Kurdi sbarcherà dunque a Pozzallo. Il Viminale ha, infatti, deciso di assegnare un "porto sicuro" tenendo conto della presenza a bordo di migranti "in condizioni di vulnerabilità", per alcuni dei quali gli attivisti di Sea Eye avevano chiesto l'evacuazione medica. "Dei 32 migranti sulla imbarcazione della ong - fanno sapere dal ministero dell'Interno - dieci sono minori, alcuni in tenera età, e 5 sono donne, di cui una incinta". Secondo le stesse fonti, la Commissione europea avrebbe già avviato, su richiesta dello stesso governo italiano, la procedura per il ricollocamento dei migranti sulla base dell'accordo che era stato raggiunto a Malta.

Il loro arrivo è previsto per domani mattina.

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