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Da manettari a pornofili: la svolta di Micromega

Orfano della ventennale guerra anti Cav, il mensile si occupa di sesso e tabù. Ospiti illustri: Rocco Siffredi e Valentina Nappi

Da manettari a pornofili: la svolta di Micromega

Dimenticate i girotondi in difesa della Carta, le battaglie per la dignità degli immigrati e soprattutto le raccolte di firme per espellere Berlusconi dal Parlamento e dichiararlo ineleggibile a furor di popolo. La guerra dei vent'anni è archiviata e persino Micromega si rassegna. Appende al chiodo l'elmetto e si dà al porno.
Finalmente la rivista manifesto della sinistra engagé - edita dal gruppo l'Espresso - si lascia un po' andare. Nel prossimo numero, in edicola giovedì, si parla di pornografia «al femminile», che sarebbe come dire il côté scollacciato del femminismo. I contributor arruolati dal direttore Paolo Flores d'Arcais sono, come si conviene, di tutto rispetto. Lui è Rocco Siffredi e non ha bisogno di presentazioni. Lei è la pornodiva Valentina Nappi, 40mila follower su Twitter e un popolarissimo blog dal titolo «inpuntadicapezzolo.it».
E in punta di penna le firme di Micromega discuteranno di femminismo e godimento, cunnilingus d'autore, corpi e tabù. Il piatto forte sono appunto i due «confronti a viso aperto, senza ipocrisie e moralismi» con gli ospiti illustri. Rocco Siffredi, in un faccia a faccia con la regista Roberta Torre moderato da Adriano Ardovino, cercherà di rispondere alla cruciale domanda: «Esiste un porno al femminile?». Mentre Valentina Nappi dialogherà nientemeno che con Maria Latella su «Sesso, merce e libertà». Che ne sarà della pruderie dei salotti di sinistra, quella usata per chiosare le intercettazioni del Cav? Per una volta si potrà farne a meno, siamo a luglio d'altronde.
L'ormai fu mensile forcaiolo minaccia di stanare i bigotti e di rivendicare, si legge nel lancio, «non solo il diritto per le donne di consumare liberamente e senza tabù la pornografia, ma soprattutto quello di diventare autrici e registe in prima persona di film porno. La sessualità - continua la dichiarazione d'intenti - il desiderio, il godimento femminile hanno subito secoli se non millenni di oscuramento ed è forse arrivato il momento che lo “sguardo femminile” si posi anche sul porno». C'è pure l'immancabile dibattito: «Per sconfiggere tutti i tabù - si chiedono i seriosi intellettuali - il sesso deve diventare un'attività semplice e alla portata di tutti come bere un bicchier d'acqua, come auspica Nappi, oppure è qualcosa che va coltivato nel mistero, come suggerisce Latella? Di sesso si parla troppo o troppo poco? La prostituzione è sfruttamento del corpo delle donne o del desiderio degli uomini? E come vanno avvicinati i giovani al sesso, affinché non diventi né un tabù né un mero prodotto di consumo?». Dopo i decenni passati nella trincea dell'antiberlusconismo è una bella svolta, non c'è dubbio. Dalle manette strette ai polsi del nemico politico alle manette sadomaso ogni fantasia erotica è lecita.

A Micromega ormai hanno scelto: fanno l'amore, non fanno la guerra.

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