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Il martirio "dorato" di Littizzetto

Si può mettere così: Luciana Littizzetto caccia Teo Mammucari dalla poltrona di giudice nel programma Tú sí que vales e si prende la scena anche a Mediaset

Il martirio "dorato" di Littizzetto

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Si può mettere così: Luciana Littizzetto caccia Teo Mammucari dalla poltrona di giudice nel programma Tú sí que vales e si prende la scena anche a Mediaset. Dopo il passaggio assieme a Fabio Fazio sul canale Discovery, ecco l'ultimo atto di occupazione televisiva della sinistra di antenna e di potere. Non lascia, e raddoppia. Strano. Poche settimane fa abbiamo vissuto con sdegno l'uscita dalla Rai - dopo venti anni a Che tempo che fa - di Luciana Littizzetto, e non è valso a salvarle il posto un toccante monologo sulla libertà di espressione nell'ultima puntata. E ora apprendiamo felici da Dagospia la notizia che la comica-conduttrice, con quella dote innata in certi attori da avanspettacolo di cadere sempre in piedi, passa felicemente al Biscione. La televisione in Italia è una grande casa di vetro dove se vieni cacciato dalla finestra prima o poi rientri dalla porta. Ma come? Non avevano detto che con la nuova egemonia culturale non ci sarebbe stato più posto per i partigiani rossi della Brigata «Mazzini», intesa come viale? E invece, alla fine, Berlusconi - anche quando non c'è più - accoglie tutti quelli che rimangono. Fra Mediaset e Mondadori, quanti artisti e scrittori moriranno berlusconiani... A volte ritornano, a volte non se ne sono mai andati davvero. Luciana Littizzetto è da anni che, con un contratto Rai, saltuariamente si concede un passaggio a Mediaset. C'è posta per te. E spesso anche un assegno. Adesso però c'è un upgrade: non è una semplice ospite ma entra nel cast. La Littizzetto è amicissima di Maria De Filippi, e se va nelle sue trasmissioni è per via del loro rapporto personale di lunga data. «Io non vado da Berlusconi: vado da Maria, è diverso». Come quelli che pubblicano per Einaudi: mica lavorano per Silvio. Poi la firma sull'assegno è comunque di Berlusconi, ma fa tanto cafone parlare di soldi in certi contesti... E così Santa Luciana martire, perseguitata dalla nuova Inquisizione meloniana, impalata negli studi Rai di via Mecenate, risorge, beata, in quelli del Centro Titanus Elios, dépendance romana di Cologno Monzese. Come ha fatto notare un cattivissimo televisivo, «la partigiana Littizzetto è già scesa dalle montagne dove si era rintanata per fare la Resistenza». La democrazia è salva. E il contratto per la prossima stagione anche.

Cara Luciana, tú sí que vales.

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