Politica

La maschera illiberale dietro il sorriso delle grilline suadenti

Antioccidentalismo e ultraecologismo, le politiche Cinque stelle sono inquietanti

La maschera illiberale dietro il sorriso delle grilline suadenti

Roma e Torino sono a Cinque Stelle. Grillo ha fatto il botto e questa volta, forse, è stato così forte che lo ha sentito anche Giorgio Napolitano. Ma in questo grande successo c'è un ma. Pallottoliere alla mano non ci vuole un esperto di numeri per capire che, ai ballottaggi, una parte dei voti del centrodestra è piovuta sui candidati grillini. Perché? Probabilmente per sistemare un calcio nelle terga a un premier sempre più arrogante, forse per rabbia o semplicemente per mandare a casa un'amministrazione locale avversa. Anche a costo di fare un salto nel buio. Ma vediamolo, dunque, questo buio, accendiamo la luce: perché il centrodestra ha poco - anzi nulla - a che spartire con i grillini. Non c'è niente di liberale e tantomeno libertario nelle utopiche proposte dei seguaci dell'ex comico. E votare Cinque Stelle per il gusto di fare una pernacchia a Renzi ricorda molto da vicino il famoso marito che si evirava per fare un torto alla moglie.

«NOISMO»

I Grillini sono contrari a tutto. A prescindere. Precedono con un «No» ogni parola che profumi, anche solo vagamente, di innovazione, progresso e capitalismo. No tav, No Triv, No Expo. Il neo sindaco di Torino, Chiara Appendino, è stata accolta da un gran garrire di bandiere contro l'Alta Velocità. La sua omologa romana, Virginia Raggi, vuole bloccare le Olimpiadi (non si sa mai che si corra il rischio di portare un po' di investimenti in città) e non ha intenzione di far posare nemmeno un mattone del nuovo stadio. Insomma, a forza di dire no a tutto, boicottano anche il buonsenso.

POLITICI TELECOMANDATI

Dietro la democrazia diretta si cela un'oligarchia che taglia teste per direttissima. I vertici del Movimento - che contestualmente sono rappresentanti della cosa pubblica - vengono gestiti da un'azienda privata. Sono politici a contratto, ma il contratto non è con gli elettori, bensì con la Casaleggio Associati. La Raggi e tutti i candidati al consiglio comunale di Roma hanno firmato una scrittura: se non rispettano il programma e danneggiano l'immagine del Movimento devono pagare una multa da 150mila euro ed eventualmente dimettersi. Praticamente hanno siglato delle dimissioni in bianco. Chi giudica il loro operato? La società di Davide Casaleggio. In poche parole: la gestione di Roma Capitale rischia di finire nella mani di una piccola azienda informatica di Milano. Triste fine per l'Urbe.

ASSISTENZIALISMO

Uno dei capisaldi del Movimento 5 Stelle è il reddito di cittadinanza: un assegno da 780 euro da recapitare a circa 10 milioni di persone. Per un totale di circa 17 miliardi. Le coperture? Non pervenute. Ma anche se ci fossero (periodo ipotetico della fantapolitica) sarebbe una misura disincentivante per l'economia: perché cercare un lavoro quando si possono percepire centinaia di euro standosene sdraiati a letto tutto il giorno senza muovere un alluce? Alla faccia del libero mercato.

PAUPERISMO

È il mito della «decrescita infelice», cioè l'idea triste che si possa vivere bene con il frigorifero vuoto o pieno di costosissimi prodotti a chilometro zero. Tutti più poveri e più felici.

ULTRAECOLOGISMO

La visione pauperistica investe tutta la «filosofia» grillina: dall'ecologia spinta alle estreme conseguenze (cioè interferire con l'economia e l'industria) alla guerra senza quartiere alle automobili e ogni forma di mobilità privata. Il contrario della libera scelta.

ANTIOCCIDENTALISMO

È stato il grillino Di Battista a sostenere che possa esserci un margine di trattativa coi tagliagole dell'Isis e che in qualche modo le loro posizioni andassero comprese. Forse una boutade. Ma è il metro della politica estera dei pentastellati: confusa, contraddittoria e pericolosamente complottista.

DIRITTI LGBT

Anche in questo caso le idee dei grillini sono poche ma molto ben confuse.

Il neo sindaco torinese Appendino - per esempio - ha promesso di promuovere l'informazione sulle tematiche Lgbt anche con la cessione gratuita di spazi pubblicitari (sic!) e adeguamento dei regolamenti comunali al nuovo corso pro gender.

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