Cronaca locale

Massacra la moglie con cinque coltellate

È stata la figlia a trovare il cadavere in casa L'assassino ha cercato di investire la polizia

Massacra la moglie con cinque coltellate

Milano - Naturalmente a suo modo, amava la moglie. E fino a quando, nove mesi fa, scampata per un soffio alla morte per mano della sua «dolce» metà, la donna lo aveva allontanato da casa e la polizia lo avete in commissariato a firmare, lui non esitava a dimostrarle il suo trasporto. Con insulti e minacce di morte, aggressioni e appostamenti, messaggi e telefonate da incubo, pianti disperati e sceneggiate pietose, ma anche incendiandole la porta di casa e tentando di sfigurarla.

Insomma, sembra fin troppo chiaro che la parola «basta» a questo rapporto coniugale la volesse mettere lui, il pregiudicato 59enne Aurelio Galluccio. E ce l'ha fatta. Nella notte tra sabato e domenica, in zona Stadera (periferia sud ovest della città) ha ucciso con cinque coltellate alla schiena la moglie coetanea, Adriana Signorelli, a casa di lei, all'ottavo piano dello stabile Aler di via San Giacomo 4. Quindi, alla guida della Citroen della donna e invadendo a tutta velocità l'aiuola davanti a casa di lei, ha tentato d'investire l'equipaggio di una «Volante» della polizia giunta sul posto insieme alla figlia della Signorelli, una trentenne che intorno alle 2, preoccupatissima, si era decisa a lanciare l'allarme intuendo qualcosa di sinistro dopo che, da oltre dodici ore (cioè dalle 14 di sabato) non era più riuscita a mettersi in contatto con la madre.

Galluccio, fuori sé ma anche sofferente di problemi respiratori che già da un po' gli impongono di girare con la bombola d'ossigeno, è rimasto piantonato tutta la notte ed è tuttora al San Paolo, accusato del tentato omicidio dei poliziotti. Quando gli investigatori della squadra mobile - che hanno rinvenuto accanto al cadavere il coltello da cucina utilizzato dall'assassino - sono riusciti a vedere più chiaramente nell'intera vicenda, intorno alle 17 di ieri, lo hanno formalmente accusato dell'omicidio della moglie.

Anche se gli aveva voluto un gran bene e più volte si era rimessa con lui, Adriana Signorelli nell'ultimo anno era decisa a separarsi legalmente dal marito, che era già stato in carcere per rapina. Durante il loro matrimonio lo aveva già denunciato per maltrattamenti in famiglia e per stalking. Il 18 novembre scorso l'episodio clou: Galluccio le aveva bruciato la porta dell'abitazione mentre lei era dai carabinieri a recuperare l'auto con la quale il marito aveva provocato diversi incidenti. Più tardi l'uomo era tornato in via San Giacomo, armato di un coltello e di candeggina e le aveva gettato il liquido addosso, ma Signorelli era riuscita a scansarsi e a chiudersi in casa. La polizia lo aveva rintracciato a Rozzano e denunciato per incendio doloso, minacce aggravate e maltrattamenti in famiglia. Da allora il pregiudicato non viveva più con la moglie e aveva l'obbligo di firma al commissariato Ticinese. I vicini della donna, che temevano a ragione una tragedia, si tenevano in contatto tra loro su una chat qualora avessero notato l'uomo avvicinarsi al condominio. L'altra notte hanno sentito un litigio in casa di Adriana Signorelli.

Poi più nulla.

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