Politica internazionale

Mattarella avvisa l'Onu: non sia Olimpo di potenti

Il presidente alla conferenza di New York: "Oggi troppi conflitti divorano risorse allo sviluppo del mondo"

Mattarella avvisa l'Onu: non sia Olimpo di potenti

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Fiducia nell'Onu e impegno per il rilancio del multilateralismo, ma con la necessità di una riforma dell'organizzazione internazionale, in particolare per quel che riguarda il Consiglio di Sicurezza, per fare in modo che non sia più un «Olimpo dei Paesi potenti». Mentre unità e dialogo senza prevaricazioni sono l'unico strumento per superare le crisi che rischiano di precipitare il mondo in una guerra totale. È questo il messaggio che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella porta a New York per una visita di tre giorni interamente dedicata alle Nazioni Unite, ma che ovviamente tiene conto delle tensioni internazionali, della guerra in Ucraina e a Gaza. Il primo intervento del capo di Stato è nell'ambito di una conferenza dedicata allo sviluppo sostenibile, e in particolare all'attuazione dell'obiettivo 16 dell'Agenda 2030 (Pace, giustizia ed istituzioni). Appuntamento annuale rispetto al quale l'Italia ha assunto un ruolo di primo piano che riguarda criminalità organizzata, traffico e violenza sui minori, corruzione e stato di diritto. «Pace e sviluppo hanno destini incrociati. Non può esservi l'uno senza l'altra. Viviamo in un'epoca con il maggior numero di conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale che divorano enorme risorse nella corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo. L'appello alla costruzione delle condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti non potrebbe essere più necessario e urgente», ha detto Mattarella, sottolineando che «è sulla base di questo approccio che l'Italia dispiega la sua azione, con ferma determinazione, nel sostenere gli strumenti di dialogo basati su quel principio di multilateralismo che oggi vediamo così drammaticamente messi in discussione dall'aggressione russa all'Ucraina e dalle conseguenze dell'irrisolto conflitto israelo-palestinese». «Non possiamo continuare ad attardarci in relazioni fra Paesi basate su visioni ed eredità ottocentesche, su pulsioni di potenza», ha continuato il presidente della Repubblica, sottolineando anche l'importanza della libertà di stampa: «Fronteggiamo oggi un pericolo ulteriore che mina il rapporto di fiducia con le istituzioni e tra i Paesi, quello della disinformazione. La Giornata mondiale per la libertà di stampa celebrata venerdì scorso ammonisce, ogni anno, sul valore della libertà d'informazione per il mantenimento della democrazia». Mattarella porta con forza al Palazzo di Vetro l'incrollabile «credo» dell'Italia nella potenza del multilateralismo da contrapporre ai blocchi che si stanno delineando nel pianeta. E nel discorso di oggi all'Assemblea Generale intende «testimoniare come l'Italia sia a sostegno del multilateralismo e del ruolo dell'Onu, tanto più in un momento di grande difficoltà, di incomprensioni e tensioni internazionali, ed emerge l'indispensabilità di questa sede per trovare strade di mediazione e di dialogo ma anche di prospettive future positive per la vita internazionale». Oltre ai due interventi ci sono i colloqui ufficiali, a partire da quello, ieri sera, con il segretario generale Antonio Gutierres, e poi con il presidente dell'Assemblea Dennis Francis. In occasione di un appuntamento con una rappresentanza della comunità italiana, invece, Mattarella ha ricordato che questa città «costituisce il cuore pulsante degli Usa e un incredibile avamposto di progresso: per la sua capacità di anticipare i tempi e di essere straordinario centro di tolleranza, irradiazione di culture e di innovazione».

«New York è un esperimento unico di integrazione multiculturale e multilinguistica», ha concluso, ribadendo come la collettività italiana che qui risiede «tanto ha contribuito al continuo sviluppo di questa realtà».

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