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Mattarella celebra l'Aeronautica. Ma gli aerei restano senza carburante

Onore ai meriti dei "militari volanti", penalizzati però dai tagli alla Difesa

Mattarella celebra l'Aeronautica. Ma gli aerei restano senza carburante

Roma - L'Aeronautica militare ha compiuto ieri 96 anni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ringraziato le donne e gli uomini dell'Arma azzurra inviando un messaggio al capo di Stato maggiore, generale di squadra aerea Alberto Rosso, rimarcando «l'impegno per la salvaguardia dello spazio aereo a tutela della sicurezza del Paese», ma anche nel contrasto alla minaccia terroristica.

Eppure la gloriosa Aeronautica rischia, così come le altre Forze armate, di rimanere a piedi.

I tagli al comparto Difesa, infatti, sono tali da non consentire neanche più l'acquisto per il carburante degli aerei. Il ministro di riferimento, Elisabetta Trenta, ha fatto del dual use il suo cavallo di battaglia. L'amministrazione grillina parla di una difesa moderna, ma i fatti la smentiscono. Le risorse per il comparto sono infatti state depennate del 66 per cento, tanto che persino i voli di addestramento dell'Aeronautica militare sono stati ridotti e così ne va della sicurezza nazionale. A risentirne di più l'operatività. Non ci sono più soldi per le ambulanze, per i mezzi antincendio, per le tende. I dati parlano chiaro. Per attrezzature, gruppi elettrogeni, mezzi di soccorso, potabilizzatori d'acqua, cucine da campo e altre attrezzature si partiva da una richiesta base di 1 milione 500mila euro. A oggi gli stanziamenti sono pari a zero. Per le infrastrutture, nel bilancio ordinario, rispetto ai 50-60 milioni di euro di 10 anni fa, per il 2019 erano stati previsti 17 milioni 680mila euro. Nella realtà ne sono stati stanziati 5 milioni 304mila. Per le bonifiche ambientali si è passati dai 2 milioni di euro ai 600mila euro attuali. Per i mezzi antincendio, fondamentali per la sicurezza degli aeroporti militari, si andrà dai 2 milioni di euro a zero. Per la manutenzione di hangar e attrezzature si passa da 1 milione e mezzo di euro a zero. Insomma, si rischia la paralisi del settore. D'altronde, che vi fossero disagi derivanti dai tagli, lo aveva fatto capire anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, nell'ultima audizione delle commissioni parlamentari del comparto.

«Vi è l'esigenza - aveva spiegato - di risorse economiche e volumi finanziari che siano adeguati alle contingenze odierne». E aveva chiarito che «ci deve essere la possibilità di programmare almeno nel medio periodo», parlando anche di «un insufficiente budget finanziario». Tanto per capire, quanto a stanziamenti per il comparto l'Italia è al 22esimo posto. Impensabile per una nazione che fa parte del G7.

«Così non si può andare avanti - spiega il maresciallo Marco Cicala, del Cocer interforze -. Non ci sono fondi sufficienti a garantire il benessere per il personale, dal vestiario al carburante per gli aerei. Allora mettiamo l'Aeronautica su Ebay. Lo abbiamo spiegato anche al ministro in un recente incontro: la politica è distratta al punto di non cogliere le grida di dolore che arrivano da più parti». E prosegue: «Siamo passati dal vecchio esecutivo che ci diceva che con meno risorse dovevamo fare di più al nuovo che che dice di fare di più con meno risorse. Altro che governo del cambiamento! Non abbiamo neanche i soldi per le bollette di luce e acqua e gas». Insomma, una Difesa messa nel dimenticatoio, tanto che un altro rappresentante del Cocer, Pasquale Fico, è da giorni in sciopero della fame, nel silenzio più generale.

«Voglio incontrare il premier Conte - chiarisce - affinché capisca che servono più stanziamenti». ChG

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