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McDonald's beffa i "gastrofighetti"

La catena apre un locale elegante e il suo hamburger spopola: ma nessuno sa che è lo stesso dei fast food

McDonald's beffa i "gastrofighetti"

Succede solo da McDonald's. Succede solo a Milano. Succede solo qui che la multinazionale del panino, sempre demonizzata dai gourmet, possa prendersi una rivincita contro i gastrofighetti, smascherando i loro pregiudizi. Una storia molto molto istruttiva su come funzioni il mondo mitologico del food. Fast o slow che sia.

Pochi giorni fa in via Monte Grappa, nella trendissima zona di Corso Como, compare un nuovo ristorante temporaneo. Si chiama «Single Burger» e, come fa intuire il nome, ha come specialità il panino con la polpetta, negli ultimi anni riscattato da un passato volgarotto e assurto all'empireo della gastronomia alta. Un'apertura come tante, nella scena milanese chesi prepara all'Expo? Apparentemente sì. La gente va, assaggia ed esce entusiasta: i piatti sono buoni, gli hamburger serviti su elegantissimi piatti-taglieri in pietra lavica nera, le salsine in minibarattoli da conserva, le patate tagliate a mano e perfettamente cotte, i «runner» di misto lino che fanno la loro porca figura, i bicchieri di vetro sottile. Nei quali per la verità non finisce vino ma birre di un noto marchio italiano. Ma fa nulla.

Poi, dopo pochi giorni, proprio mentre gourmet e food blogger stanno già pensando di riscrivere la classifica dei migliori hamburger meneghini, ecco la sorpresa. Il ristorante rompe gli indugi e rivela di essere un «Mc» passato dal chirurgo estetico. Dietro il bancone spuntano due concorrenti di Masterchef, Maurizio Rosazza e Andrea Marconetti, che raccontano divertiti: «Vedere le reazioni della gente è stato impagabile, ma in fondo è quello che è successo a noi: prima di accettare di collaborare con McDonald's il nostro manager ci ha sottoposto allo stesso test e ci ha fatto assaggiare un hamburger, che abbiamo trovato buonissimo, nascondendoci che gli ingredienti fossero tutti di McDonald's. Ecco perché non ci ha sorpreso lo stupore di chi si trovava da Single Burger nello scoprire che noi abbiamo lavorato alla presentazione del piatto, ma che la ricetta è quella originale di McDonald's preparata nelle cucine e dai ragazzi di McDonald's».

Una rivincita per la multinazionale americana da sempre considerata come sinonimo di qualità scadente degli ingredienti. Anco più dopo le polemiche seguite alle pubblicità in cui la «M» gialla era sembrata criticare la pizza. E dopo la gazzarra scatenata dal M5S per il fatto che la più importante catena di fast food del mondo sia anche sponsor dell'Expo dedicato al cibo. Un corto circuito da cui McDonald's esce con genialità e perfino eleganza. «È stato sufficiente nascondere il marchio e mostrarci con un nuovo vestito per far parlare solo il gusto e la qualità degli ingredienti, lasciando in secondo piano i pregiudizi sulla marca», gongola il direttore marketing dell'azienda, Emanuele Rovere. La beffa ricorda quella inscenata da un canale Youtube olandese qualche tempo fa: acquistò cibo da McDonald's e lo «spacciò» come cibo bio in una manifestazione del mangiar sano a Houten. Tutti assaggiarono e furono felici. Perché anche il gusto è questione di suggestione.

Meditate, gente.

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