Il mea culpa di Juncker: "Eccessivi sull'austerity"
15 Gennaio 2019 - 13:37Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker adesso fa mea culpa per l'austerity imposta dall'Europa nei Paesi in difficoltà
Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker adesso fa mea culpa per l'austerity imposta dall'Europa nei Paesi in difficoltà: "C'è stata dell'austerità avventata, ma non perché volevamo sanzionare chi lavora e chi è disoccupato: le riforme strutturali restano essenziali", ha affermato Juncker dintervenendo ad una cerimonia per i 20 anni dell'euro. A questo punto il presidente della Commissione Ue ha parlato anche del "trattamento" riservato alla Grecia: "Non siamo stati sufficientemente solidali con la Grecia e con i greci. Mi rallegro di constatare che la Grecia, il Portogallo ed altri Paesi - ha aggiunto - hanno ritrovato se non un posto al sole", almeno "un posto tra le antiche democrazie europee".
Poi il numero uno della Commissione si è soffermato a parlare del caso Grecia affermando che nei mesi caldi della gestione della crisi di Atene, "abbiamo insultato i greci". Il riferimento è alle critiche mosse da diversi Paesei contro lescelte fatte dal governo di Atene. Quello di Juncker è però un mea culpa tardivo sull'austerity.
Per anni l'Europa ha predicato politiche basate sul rigore che hanno lasciato ferite profonde nell'economia di diversi Stati dell'Unione.