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Meloni in Albania paga il ristorante a 4 furbetti italiani e la sinistra delira. Expo, l'ok di Rama

Conto pagato (da Meloni) al ristorante e sì a Expo 2030

Dal profilo Facebook di Edi Rama
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Conto pagato (da Meloni) al ristorante e sì a Expo 2030. Il presidente del Consiglio rientra dalla mini-vacanza in Albania con il sostegno del presidente Edi Rama alla candidatura italiana per Expo 2030. Eppure la sinistra italiana non perde occasione per aprire il fuoco contro il premier. Motivo? Un gruppo di turisti italiani in vacanza in Albania scappa dal ristorante senza pagare il conto (80 euro). Le immagini fanno il giro del web. Ci pensa Meloni che salda il conto con i propri soldi. Caso chiuso? Niente affatto. Pd, Azione e Più Europa ingaggiano la polemica, inciampando nel clamoroso scivolone. «L'ultima incredibile prodezza patriota del nostro governo è questa: alcuni italiani in vacanza a Berat in Albania escono senza pagare dopo una cena in un locale. Il premier Edi Rama si lamenta con Meloni e lei chiede all'ambasciata di Tirana di saldare con i soldi dei contribuenti. Ecco l'estrema frontiera del populismo: tutti impuniti, tanto paga Giorgia. Se Giorgia voleva fare la paladina dell'italianità ci è riuscita benissimo: fai come ti pare, tanto paga Pantalone», attacca Riccardo Magi di Più Europa. Anche il calendiano Osvaldo Napoli e la dem Quartapelle vanno in scia. Triplo autogol. L'ambasciata chiarisce: «Niente soldi dei contribuenti, ha pagato Meloni». Figuraccia internazionale per la sinistra italiana. I 4 giorni di relax del premier a Valona, con sorella, compagno e figlia, sono serviti a rafforzare il legame tra Italia e Albania, incassando il sì del governo albanese alla battaglia di Roma per Expo 2030.

Si è discusso, però, anche di altri dossier, tra cui l'adesione dell'Albania all'Ue, gas, stabilizzazione dei Balcani e lotta alle rotte del traffico di droga. Ieri mattina l'arrivo di Meloni a Brindisi, con un traghetto di linea e tanti selfie con i passeggeri durante il viaggio. Destinazione Ceglie Messapica, dove il capo del governo trascorrerà gli ultimi scampoli di villeggiatura con la famiglia nella Masseria Beneficio. In agenda c'è solo una cena con i dirigenti pugliesi di Fratelli d'Italia. C'è l'opzione di un blitz sulla costa pugliese all'evento «Italia Vincente» organizzato dal partito. Il rientro a Roma sarebbe in programma a metà della prossima settimana. Al momento la data (da confermare) per il primo Consiglio dei ministri è fissata per il 28 agosto. Sembra scontato il via libera al pacchetto immigrazione, con l'introduzione di un'ulteriore stretta per le partenze.

Si sta valutando in queste ore un intervento (decreto) per neutralizzare i rincari di benzina e gasolio. Dalla Masseria di Ceglie, Meloni è in costante contatto con il ministro delle Imprese Adolfo Urso e il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. Il dossier benzina è quello che suscita maggior preoccupazione a Palazzo Chigi. Prima della riunione del Cdm non è escluso un vertice di maggioranza. Forza Italia sta preparando un pacchetto di emendamenti per modificare il decreto varato dal governo sulla tassa agli extraprofitti delle banche. Una mossa che non crea tensioni: «Meloni e Tajani si sentono quotidianamente», fanno sapere fonti azzurre. E poi c'è stato un colloquio di chiarimento tra i due lo scorso 11 agosto. «Il rapporto fra Meloni e il leader di Forza Italia, viene spiegato, è solido e se ci saranno passaggi difficili, come appunto sul tema dell'intervento sulle banche, la volontà comune è di affrontarli sempre con spirito di collaborazione e con azione preventiva».

Per Meloni, si osserva in ambienti di governo, quello della norma sugli extraprofitti delle banche, messa a punto esclusivamente con il ministro competente, ossia il responsabile dell'Economia Giancarlo Giorgetti, rappresenta un caso unico, di fronte al quale il premier ha ritenuto di assumersi la responsabilità della decisione su un tema che richiedeva di operare con riserbo.

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