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Meloni-Sunak, asse saldo. "Italia centrale su Kiev"

Un messaggio a Giorgia del premier britannico rafforza l'intesa. E cresce anche il nostro export

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La «special relationship» che unisce Giorgia Meloni e il premier britannico Rishi Sunak è sempre più solida. Una sintonia e una amicizia che nei rapporti diplomatici angloitaliani ai massimi livelli può essere paragonata forse soltanto al feeling che univa Silvio Berlusconi a Tony Blair, «my friend Tony» come diceva il Cavaliere. Con una differenza. Se Berlusconi e Blair si trovavano a confrontarsi partendo da sponde politiche opposte (anche se entrambi uniti dall'ammirazione per Margaret Thatcher), Meloni e Sunak appartengono entrambi alla famiglia dei Conservatori, almeno virtualmente visto che la Brexit ha cancellato i britannici dai contenitori politici europei. Sono entrambi under 50 e hanno rappresentato nei rispettivi Paesi elementi di storica rottura rispetto al passato: Giorgia Meloni come prima donna presidente del Consiglio italiana, Sunak come primo premier non bianco del Regno Unito.

Se il viaggio a Londra dello scorso aprile ha reso evidenti la comunione di visioni e interessi, ieri è arrivata una ulteriore conferma. Dopo una telefonata tra i due, il premier britannico ha sottolineato «il ruolo centrale dell'Italia nel sostenere la difesa dell'Ucraina e difendere i principi della Carta delle Nazioni Unite» come si legge in una nota diffusa da Downing Street. C'è inoltre una «crescente partnership» fra i due Paesi su una serie di temi, come «le sfide condivise, dall'aggressione russa alla migrazione illegale». I leader hanno discusso dell'importanza della Nato «nell'azione coordinata per sostenere la sicurezza a lungo termine dell'Ucraina e affrontare la minaccia rappresentata dalla Russia» in vista del vertice dell'Alleanza atlantica di Vilnius in programma la prossima settimana. Il «continuo sostegno all'Ucraina con l'impegno a fornire garanzie di sicurezza» viene sottolineato come tema centrale anche dal comunicato di Palazzo Chigi.

La sintonia Meloni-Sunak è iniziata fin dal loro primo incontro, quando da poche settimane alla guida del governo dei rispettivi Paesi si incontrarono all'International Convention Center del Cairo a latere della Cop27. Giorgia Meloni - che ieri ha anche avuto un incontro con la leader dell'opposizione democratica bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya, in visita a Roma - d'altra parte non ha mai nascosto di trarre ispirazione dai conservatori britannici nella sua azione politica e da tempo sostiene che per l'Italia sia necessario approfondire i legami con il Regno Unito per controbilanciare il peso di Francia e Germania in Europa. I due leader stanno anche lavorando per promuovere una linea di maggior rigore contro l'immigrazione illegale e i traffici degli scafisti, che si muovono sia sulla rotta del Mediterraneo verso le coste dell'Italia sia su quelle della Manica.

I rapporti tra Italia e Gran Bretagna non sono saldi soltanto sul fronte politico. Secondo i dati di pagellapolitica.it nonostante la Brexit, da un punto di vista commerciale l'Italia ha mantenuto forte la collaborazione economica con il Regno Unito. Nel 2022 l'Italia ha esportato beni per 27,3 miliardi di euro, importandone circa 8,3 miliardi. Il Regno Unito conta investimenti diretti esteri per 26 miliardi in Italia, mentre le imprese italiane hanno investito nel Regno Unito 31,8 miliardi.

Un trend positivo che il rafforzamento dei rapporti industriali tra i due Paesi non potrà che consolidare ulteriormente.

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