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Migranti, Mattarella fa la predica: "È crudele spogliarli dei beni"

Il capo dello Stato accusa la Danimarca: "Accoglierli e ferirne la dignità è una beffa". Poi si ricorda anche dei risparmiatori truffati dalle banche: "Ora accertamento rigoroso sulle responsabilità"

Migranti, Mattarella fa la predica: "È crudele spogliarli dei beni"

Dalla finanza all'accoglienza, dalle politiche europee all'immigrazione. Durante la cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, del forze politiche e della società civile il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha attaccato duramente la Danimarca, che ieri ha proposto di sequestrare i beni di valore agli immigrati per sostenere le spese del welfare, e ha invitato i politici italiani ad aprire ulteriormente le porte del Paese agli extracomunitari che ogni giorni continuano a valicare le nostre frontiere. "A fronte dei tanti bambini morti in mare, giorno dopo giorno - ha detto - assume un sapore crudelmente beffardo ferire la dignità stessa dei migranti, prevedendo addirittura di spogliarli dei beni che sono riusciti a salvare nella fuga dalle tribolazioni nei paesi natali, come si propone di fare un Paese dell'Unione".

"Aver cura della Repubblica per costruire il futuro: è il messaggio che vorrei esprimere in questo incontro di fine anno, che introduce al 70° anniversario della scelta popolare per la Repubblica". Mattarella ha chiesto "non soltanto di svolgere con impegno il proprio servizio, ma anche di collaborare lealmente per il bene comune". Un bene comune che, a suo dire, deve guardare anche agli immigrati che a migliaia continua ad arrivare in Italia. "Le potenzialità di cui disponiamo sono più grandi di quanto noi stessi, a volte, simo propensi a riconoscere. Ne abbiamo la responsbilità non soltanto nei confronti della nostra storia migliore, ma soprattutto verso le nuove generazioni". Ed è proprio sul tema dell'accoglienza che il capo dello Stato si è schierato in modo più aperto: "La portata delle migrazioni crea comprensibili preoccupazioni nelle nostre popolazioni. L'Europa è la dimensione minima attraverso la quale gli stati membri dell'unione possono attuare una politica efficace - ha detto - è un illusione pensare di proteggersi con con muri e i fili spinati. È un errore storico ritardare la necessaria azione comunitaria in tema di accoglienza, riconoscimento e ricollocazione dei rifugiati, di contrasto ai trafficanti di essere umani, di rimpatri, più in generale di politiche dell'immigrazione".

Dopo essersi schierato al fianco degli immigrati, Mattarella si è ricordato anche dei risparmiatori truffati dalle banche. Obbligazionisti italiani che, dopo il fallimento di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e CariChieti, passeranno un Natale per nulla tranquillo. Un incubo che il governo ha contribuito a creare. Tanto che lo stesso presidente della Repubblica ha chiesto "un accertamento rigoroso e attento delle responsabilità". Accertamenti che, per colpa del decreto "salva papà" voluto da Matteo Renzi per tutelare il padre del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, difficilmente porteranno a rifarsi sui veri responsabili del crac. "Di fronte a gravi recenti episodi, relativi ad alcune banche locali, che hanno suscitato comprensibile preoccupazione - ha comunque auspicato il capo dello Stato - si stanno approntando interventi di possibile sostegno, valutando caso per caso, al fine di tutelare quanti sono stati indotti ad assumere rischi di cui non erano consapevoli".

Durante l'intervento al Quirinale ha, poi, confermato la propria fiducia nei confronti dei vertici della Banca d'Italia che molti hanno accusato di non aver vigilato sui traffici illeciti delle banche.

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