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Mimmo Lucano non ammette la sconfitta

L'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano afferma di non sentirsi sconfitto dopo la debacle della sua lista nelle elezioni comunali: "Perde solo chi vuole una società disumana"

Mimmo Lucano non ammette la sconfitta

Nella competizione elettorale non c’è in palio una coppa, bensì un indirizzo politico ed amministrativo scelto dagli elettori per l’appunto. Ma si tratta pur sempre di una competizione e, come tale, a urne chiuse c’è chi vince e c’è chi perde.

A Riace, comune di poco più di duemila anime famoso in tutto il mondo per i bronzi ritrovati negli anni ’70, l’ex sindaco Mimmo Lucano ha perso. Il verdetto è molto chiaro: qui non si vota solo per le europee, domenica in palio vi è anche il posto di primo cittadino lasciato vacante dallo stesso Lucano dopo le vicende giudiziarie dei mesi scorsi legate al sistema d’accoglienza ideato dall’ex sindaco. Gli elettori bocciano sonoramente la lista al cui interno vi è proprio Mimmo Lucano, in corsa per il consiglio comunale.

Il cielo sopra Riace”, questo il nome della lista dell’ex primo cittadino rappresentata dal candidato sindaco Maria Caterina Spanò non va oltre il 29% ed arriva terza. Il nuovo sindaco è invece Antonio Trifoli, che ottiene il 41%.

Dunque gli elettori decretano per Lucano e la sua linea politica una netta sconfitta. Un insuccesso però non riconosciuto dal diretto interessato: “Non vivo affatto queste ore come una sconfitta – dichiara Mimmo Lucano all’AdnKronos – La sconfitta la vive ogni giorno chi vuole una società disumana, chi costruisce barriere, chi vive di odio”.

Dichiarazioni che in qualche modo stridono con il giudizio degli elettori. Lucano è l’artefice del sistema d’accoglienza celebrato anche all'estero negli anni passati, ma finito nei mesi scorsi nel mirino della magistratura. Un sistema che prevede un’accoglienza diffusa, con migranti ospitati anche in appartamenti indipendenti del centro storico. Un modo, come afferma lo stesso Lucano, per ripopolare il paese. Ben presto però il suo modello è anche cartina di tornasole per altri sindaci ed esponenti politici della sua area politica, per questo motivo il “modello Riace” acquisisce notorietà anche a livello nazionale ed internazionale.

Secondo Lucano è il simbolo della predisposizione della sua Riace nell’accoglienza di tutti, l’ex sindaco ne fa un modello di integrazione e parla più volte di messaggio di pace lanciato da questo angolo della Calabria. I suoi detrattori, al contrario, vedono in questo modello solo un favore a chi lucra sul business dell’immigrazione. La notorietà dell’operato di Lucano cresce poi con l’arrivo di Salvini al Viminale, una parte dell’opposizione usa il modello Riace per attaccare il ministro dell’interno. Poi arrivano le inchieste giudiziarie, ancora in corso, ma domenica il test amministrativo di questo piccolo comune è importante per valutare politicamente la tenuta del suo modello.

Una tenuta che evidentemente non c’è. A prescindere dalle considerazioni e dalla contrapposizione tra favorevoli e contrari al modello Riace, occorre semplicemente prendere atto del fatto che i diretti interessati, ossia i cittadini di Riace, bocciano politicamente su ogni fronte l’operato dell’ex sindaco. Non solo la sua lista è terza e lui stesso non entra nel nuovo consiglio comunale, ma il voto per le europee nel suo comune vede il prevalere della Lega.

Per questo le parole di Lucano hanno un sapore tutt’altro che di spirito democratico: “Come dice Papa Francesco – afferma l'ex sindaco di Riace – bisogna avere il coraggio di allargare gli orizzonti, di capire chi c'è dall'altra parte e fare della solidarietà una ragione di esistenza, non il contrario. Criminalizzarla è solo un'idea vile”. In poche parole, Lucano non prende atto della democratica, e dunque legittima, bocciatura degli elettori del suo comune. Al contrario, afferma che a perdere è soltanto chi sceglie l’odio ed una società disumana al posto dell’accoglienza. Un modo, non tanto implicito, per dire che non è lui ad aver perso ma sono i suoi concittadini ad aver scelto una parte sbagliata.

Ed invece, molto semplicemente, in realtà l’ex sindaco ha perso. Lo ammette lui stesso quando cita Papa Francesco, ovvero colui che viene indicato come il vero sconfitto dagli esiti elettorali delle europee e dall’avanzata di Salvini.

Quella di Riace, così come quella sulle europee, è una competizione elettorale. Come detto ad inizio articolo, in ogni competizione c’è chi vince e c’è chi perde. Lucano ha perso e forse, guardando alla reazione dei suoi concittadini ed al voto democraticamente espresso, farebbe bene a chiedersi il perché.

Del resto, capire le motivazioni di una bocciatura elettorale è un po' il sale della democrazia ed il primo passo per comprendere le ragioni della popolazione.

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