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Modella "avvelenata", la procura all'obitorio: ​"Nessuno si avvicini al cadavere"

L'ordine della procura di Milano in attesa dell'autopsia sulla modella. Un addetto dell'obitorio rivela: "Non possono vederla nemmeno parenti o amici"

Modella "avvelenata", la procura all'obitorio: ​"Nessuno si avvicini al cadavere"

"Nessuno si può avvicinare al cadavere di Imane Fadil". L'ordine arriva dalla Procura di Milano, mentre la conferma viene dall'obitorio dove si trova, in attesa dell'autopsia, il cadavere della modella che era coinvolta nei processi sul caso Ruby come testimone dell'accusa. "È una disposizione dell'autorità giudiziaria - ha spiegato un addetto ai microfoni dell'agenzia Adnkronos - non possono vederla nemmeno parenti o amici".

"La concentrazione dei metalli radioattivi nel sangue di Imane Fadil era trascurabile". È questa la conclusione a cui è arrivato il centro antiveleni della clinica Maugeri di Pavia al termine delle analisi sulla modella marocchina morta. Un conclusione che non combacia affatto con l'ipotesi di avvelenamento su cui la procura di Milano ha aperto un'inchiesta per omicidio. L'idea del "mix di sostanze radioattive", che in passato è già stato usato dalle spie russe contro i dissidenti, non sta proprio in piedi. Per avere una risposta bisognerà attendere l'autopsia e l'analisi dei tessuti della giovane che era stata chiamata a testimoniare nel processo Ruby. Ed è forse per questo che, mentre si fa largo l'ipotesi di una intossicazione, la procura di Milano ha chiesto all'obitorio di non far avvicinare nessuno al cadavere della Fadil.

L'autopsia, che secondo quanto appreso dall'agenzia Adnkronos dovrebbe essere eseguita mercoledì o giovedì, avrebbe potuto essere disposta subito, sia il giorno della morte, quando è stata sequestrata tutta la documentazione clinica, sia il 6 marzo, quando l'Humanitas ha ricevuto gli esiti tossicologici e li ha comunicati agli inquirenti. All'ospedale di di Rozzano Imane Fadil è arrivata il 29 gennaio scorso: aveva già una patologia grave e conclamata al midollo osseo ed è stata ricoverata in terapia intensiva. Secondo quanto risulta dalla cartella clinica, l'équipe medica avrebbe eseguito tutti gli accertamenti del caso escludendo così la presenza di un linfoma o di altri tumori del sangue e di malattie autoimmuni che avrebbero potuto attaccare così gravemente il midollo.

È stato, infatti, il repentino decadimento di altri organi vitali che il primo marzo, a un mese dal ricovero, ha portato alla morte della giovane modella.

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