Cronache

Morta l'ambasciatrice in Australia. Follia No Vax: "È la dittatura sanitaria"

Era tornata in Italia per trascorrere qualche giorno di ferie. Non si esclude il suicidio. La Farnesina: "Grande diplomatica"

Morta l'ambasciatrice in Australia. Follia No Vax: "È la dittatura sanitaria"

Muore cadendo dal balcone. Non c'è stato nulla da fare per Francesca Tardioli, 56 anni, ambasciatrice italiana a Camberra, in Australia, precipitata da un terrazzo della sua abitazione a Foligno. La tragedia è avvenuta nel tardo pomeriggio di sabato in via Francesco Fazi. La donna era sola in casa e a dare l'allarme un familiare che abita nella stessa palazzina. Dolore e cordoglio dalla Farnesina in un tweet dedicato alla scomparsa di una «grande diplomatica e servitrice dello Stato».

Una morte inspiegabilmente avvolta nel mistero. Pare che la donna, che lascia due figli di 27 e 24 anni, soffrisse di depressione, uno stato aggravato, secondo alcuni, dalle pesanti misure anti-Covid in atto in Australia. Procura di Spoleto e carabinieri di Perugia, che hanno effettuato i rilievi, non rilasciano dichiarazioni. Parla, purtroppo, in rete il «popolo» No vax: Annalisa R. su Facebook scrive che l'ambasciatrice è «vittima della dittatura sanitaria e morta forse suicidata mentre era in vacanza a Foligno. R-ESISTERE!». Per Roberto B. si tratterebbe di «Effetti collaterali della dittatura sanitaria. Depressione causata dalle dure restrizioni australiane», mentre il sito Dagospia titola: «Di lockdown si può anche morire».

La Tardioli era tornata nella sua città natale per trascorrere le ferie. Aveva partecipato all'incontro del presidente Sergio Mattarella con gli ambasciatori in chiusura del suo primo settennato. A breve, però, sarebbe dovuta tornare in Australia. Un curriculum di tutto rispetto il suo. Laureata a Perugia nell'89 in scienze politiche e conseguito un master, la Tardioli inizia la carriera diplomatica nel 1991, quando viene assegnata alla Direzione generale per l'emigrazione e gli affari sociali. In questa veste segue il negoziato di adesione all'Accordo di Schengen. Nel 92 prende servizio all'Ambasciata d'Italia a Tirana, Albania. Nel '95 viene nominata console a Norimberga. Nel '98 è ambasciatrice a Riad, in Arabia Saudita. Nel 2004 viene assegnata alla Rappresentanza permanente presso la Nato a Bruxelles. Qui segue i dossier relativi alle operazioni e alle missioni Nato e la gestione delle crisi. Nel 2008 è console generale a Tripoli, in Libia. Nel 2016 è nominata vice direttrice generale per gli Affari politici e di sicurezza e direttrice centrale per le Nazioni unite e i Diritti umani. «Sono orgogliosa e onorata di rappresentare l'Italia», disse nel 2019 alla nomina come rappresentante diplomatica in Australia. «Mi impegnerò a portare avanti - aggiunse in quell'occasione - un partenariato a tutto campo tra i due Paesi amici, che condividono valori fondamentali, tradizioni democratiche e radici culturali in un mondo in continuo cambiamento». Il ministero degli Esteri in una nota scrive: «Con infinita tristezza la Farnesina piange la scomparsa di Francesca Tardioli () e si unisce al dolore dei suoi cari.

La ricorderemo con affetto per le sue ammirevoli qualità professionali e umane». Sotto choc la cittadina umbra: «Apprendiamo con grande dispiacere e profonda commozione - commenta il sindaco Stefano Zuccarini - la tragica notizia della morte della nostra illustre concittadina».

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