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Il Movimento 5 Stelle si spacca sul tema dell'immigrazione

Beppe Grillo scrive sul suo blog che "adesso è il momento di agire e proteggerci" ma non tutti gli esponenti del Movimento sono d'accordo con il leader

Il Movimento 5 Stelle si spacca sul tema dell'immigrazione

A pochi giorni dall'attentato di Berlino e subito dopo l'uccisione del terrorista Anis Amri a Sesto San Giovanni, il leader del Movimento 5 Stelle ha pubblicato sul suo blog un post dal titolo "Ora è il momento di proteggerci".

Beppe Grillo parla chiaro: "La situazione migratoria è ormai fuori controllo. Nel 2015 con gli sbarchi sono arrivati in 153.842, i richiedenti asilo sono stati 83.970, 71.000 sono stati esaminati e il 55% di questi hanno ricevuto diniego: dove sono finiti loro e quelli non esaminati e che non hanno fatto richiesta? L'Italia e l'Europa sono un colabrodo". E ancora: "L'Italia sta diventando un viavai di terroristi, che non siamo in grado di riconoscere e segnalare, che grazie a Schengen possono sconfinare indisturbati in tutta Europa. Bisogna agire ora".

Secondo il fondatore del Movimento quindi la soluzione è chiara: "Chi ha diritto di asilo resta in Italia, tutti gli irregolari devono essere rimpatriati subito a partire da oggi". E poi la possibilità di abolire Schengen in caso di attentati, la creazione di una banca dati europea sui sospetti terroristi condivisa con tutti gli stati membri e la revisione del regolamento di Dublino.

Non tutto il Movimento 5 Stelle è però d'accordo con il suo leader. A partire da Silvia Chimienti fino a Vega Colonnese e Massimiliano Bernini che dai social network tuonano: "Immigrato non vuol dire terrorista".

E ancora la senatrice Paola Nugnes: "Tutta questa grande immigrazione corrisponde appena allo 0,2 per cento di tutta la popolazione europea...è una questione di gestione...non di invasione. La responsabilità dei rifugiati climatici, per dirne una, è di tutto l'occidente....è gente che non ha diritto di asilo ma che una casa dove tornare non ce l'ha. Io rilancio, oltre le nostre posizioni concordate, ben scritte nelle nostre mozioni a livello nazionale ed europeo, tutte inscritte nell'ambito dei concordati europei, con cui concordo, dovremmo cominciare a ragionare oltre, cominciare a porre sul tavolo della discussione internazionale la questione di tutti quelli che all'attualità non hanno diritti. E cominciare a porci il problema che la responsabilità, anche di questi soggetti migranti, è dell'occidente che non può girarsi dall'altra parte e liquidarli con un semplicistico se ne devono andare a casa loro".

L'unico esponente del Movimento che si è dichiaratamente schierato dalla parte di Beppe Grillo è il deputato romano Alessandro Di Battista che, come il suo leader, ha invitato a incrementare le espulsioni.

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