Politica

Musulmani contro le gite in fattoria: "Cani e maiali sono animali impuri"

Persino una escursione didattica si è trasformata in un affronto culturale

Milano - Una gita didattica diventa un affronto culturale. Anzi un'offesa ai musulmani. Mentre si continua a invocare, se non pretendere, tolleranza per gli islamici che si trasferiscono in Italia, loro si offendono perché un'associazione animalista chiede alle istituzioni di inserire nei programmi scolastici una visita alle fattorie didattiche e ai canili. E non solo: intimano di non portare i propri figli in questi luoghi sacrileghi, dove i pargoli potrebbero venire a contatto con maiali e cani. Entrambi gli animali sono infatti considerati impuri: ad esempio, chi tocca quello che in Italia è considerato «il miglior amico dell'uomo» è poi costretto a lavarsi diverse volte.

L'Associazione italiana difesa animali ed ambiente, tramite il suo blog, ha lanciato un appello «al ministro dell'Istruzione, agli assessori regionali alla Scuola e agli assessori comunali alla Pubblica istruzione. Oltre ovviamente ai provveditori regionali delle scuole ed ai presidi affinché nel programma scolastico vengano inserite almeno due visite in una fattoria didattica e in un canile o rifugio in modo che si possa introdurre il rispetto per la vita ed i diritti degli animali nella cultura scolastica italiana». Non l'avessero mai fatto: «Due giorni fa mi sono arrivate delle lettere di madri islamiche che mi intimavano di non portare i loro figli nelle fattorie didattiche o nei canili - racconta esterrefatto Lorenzo Croce, presidente dell'associazione - e questo perché cani e maiali sono impuri secondo la loro religione: noi però come non accettiamo che i maiali vengano portati in giro per provocazione, non accettiamo nemmeno questo».

Croce, in accordo con tutti i responsabili dell'associazione, ha intenzione di lanciare una campagna per far scoprire il buono dei maiali e il bello dei cani: «Vogliamo che tutti i bambini, compresi quelli musulmani, possano conoscere tutti gli animali - spiega Croce - ma come siamo contrari al cibo halal perché gli animali non vanno sgozzati, così dobbiamo impegnarci anche in questa battaglia di principio e invitiamo tutti i musulmani che sono contrari a discuterne con noi».

«La proposta dell'associazione animalista ed ambientalista prevede due gite di un giorno ciascuno presso una fattoria didattica dove gli animali vivono felici e liberi e di contro una in un canile dove invece decine di cani sono detenuti - spiegava il comunicato che ha causato la furia delle mamme islamiche - Aidaa nel corso del 2014 lancerà anche una campagna sempre rivolta alle scuole ed in particolare alle famiglie degli studenti delle scuole medie ed elementari per l'adozione di cani e gatti». Una proposta finita nel mirino delle fedeli di Maometto, che però sono un caso e non la regola: «Gli stessi amici musulmani con cui ero a cena quando ho ricevuto le mail di queste signore - specifica Croce - sono rimasti sorpresi da una presa di posizione del genere: noi pensavamo di fare un gesto che potesse piacere alle famiglie e invece». Recentemente vari servizi di giornali e periodici hanno mostrato come il rischio di avere a che fare con fondamentalisti anche in Lombardia, e in Italia, non è lontano. Anzi, vicinissimo. E quindi sembra quasi ovvio che delle mamme preoccupate prendano queste posizioni. Anche se contro l'iniziativa di una associazione che a Lampedusa si sta battendo per salvare gli amici a quattro zampe.

Ma anche questa è la nuova Italia, dove anche una gita alla fattoria o al canile diventa materia di scontro religioso.MBon

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