Cronache

"Non vogliamo clandestini". Parola di immigrati regolari

I primi a rifiutare l'accoglienza indiscriminata sono gli stranieri già in Italia. Cinesi e albanesi i più legalitari

"Non vogliamo clandestini". Parola di immigrati regolari

Milano - Gli immigrati non vogliono più clandestini. Gli stranieri che vivono regolarmente in Italia sono i primi a chiedere uno stop agli arrivi incontrollati, e una generale stretta all'accoglienza. Non c'è xenofobia dunque, negli umori prevalenti, ma la ragionevole richiesta di politiche diverse. I dati che lo provano arrivano dall'area più interessata dal fenomeno migratorio, la regione più popolosa e generosa d'Italia, quella Lombardia che ospita un milione e 153mila stranieri, quasi un quarto del totale (il 22%).

L'indagine è contenuta nella nota statistica semestrale dell'Orim, l'Osservatorio regionale per l'integrazione e la multietnicità istituito dalla Regione Lombardia nel 2000. A sottolinearlo, l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato (Fdi): «Il 55,3% degli stranieri - dichiara - accoglierebbe solo i profughi, mentre il 12,2% sceglierebbe addirittura di non accogliere nessuno. Solo il 32,5% invece accoglierebbe chiunque». A volere una «totale chiusura», nel 2018, sono il 27,4% dei cinesi, il 16,7% degli albanesi, il 14,7% dei romeni, il 13,7% degli egiziani e il 7% dei marocchini. «A sostenere l'accoglienza indiscriminata - invece - sono i gruppi africani».

Gli immigrati dunque, sono orientati a una generale riduzione dell'immigrazione incontrollata e dell'accoglienza, almeno nei confronti di coloro che non hanno diritto a forme di protezione previste per legge. Viene confermata l'idea secondo la quale un'accoglienza a maglie larghe rende più faticosa la tutela dei veri profughi e più difficili le condizioni dei migranti. Per quanto riguarda invece l'opinione degli stranieri sul rischio un peggioramento delle condizioni di chi è già in Europa a causa dell'arrivo di nuovi immigrati, solo il 20,6% si è dichiarato per nulla d'accordo, come il 58% dei cinesi, il 58,7% degli egiziani e il 56,6% dei marocchini». «Piuttosto d'accordo» con questa affermazione sono invece il 57,1% degli albanesi e il 52,4% dei romeni.

Dato che per l'assessore merita di essere messo in evidenza è quello riguardante l'ipotesi che tra i profughi si nascondano facilmente persone pericolose: «Solo il 13,2% si è dichiarato in disaccordo. Ciò significa che il restante 86,8% si è invece mostrato molto, abbastanza o poco concorde». Secondo De Corato non c'è altra lettura possibile: «I dati di Orim rendono evidente che la misura è colma persino per gli stranieri presenti nella nostra regione, che ne ospita, al primo gennaio 2018, 1.153.835». «A Milano si contano 250mila migranti, più 50mila clandestini» calcola.

Ovviamente la questione divide il centrodestra dal centrosinistra. «Il Comune promuove manifestazioni contro i muri. Il Comune viene scavalcato dal 27% dei cinesi», attacca De Corato. «L'emergenza sicurezza - avverte - non è solo degli italiani. Quando hanno accoltellato un ragazzo bengalese - spiega - i bengalesi hanno fatto una manifestazione. Chiedevano sicurezza. E io stavo andando, sarei andato a incontrarli e sostenerli». «Se escludiamo i senegalesi - rimarca - la maggior parte delle etnie è contraria a questa invasione, perché spesso gli immigrati vivono in condizione di insicurezza e disagio, esattamente come gli italiani delle periferie.

Chi non capisce questo fenomeno magari vive in centro».

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