Cronache

Le notti alcoliche fiorentine Così l'armata dei ventenni cerca sesso, sballo e guai

Il centro storico pullula di decine di minimarket che vendono birra e superalcolici a pochi euro Le università: «Facciamo il possibile per educarli ma tanti stranieri vengono qui per ubriacarsi»

Le notti alcoliche fiorentine Così l'armata dei ventenni cerca sesso, sballo e guai

Nel gergo fiorentino è stato persino adattato un verbo, «imbenzinarsi», per indicare chi arriva in città e fa il pieno di alcool, magari perché nel Paese d'origine è ancora al di sotto della soglia legale per bere. Chi vive la Firenze di notte lo sa bene, che ad alzare il gomito sono statisticamente più coloro che hanno tra i 18 e i 21 anni e che arrivano dall'altra parte dell'Atlantico. Lo sanno i gestori dei locali nelle zone più frequentate by night, lo sanno i buttafuori, persino le forze dell'ordine e gli infermieri, spesso chiamati a gestire situazioni di ubriachezza molesta.

In generale, la notte fiorentina è fortemente alcolica. Il fenomeno è noto pure nelle università che, ad ogni nuova ondata di arrivi, cercano di correre ai ripari senza tentare di nascondere il problema. Ormai per gli studenti e le studentesse straniere che giungono a Firenze per studiare negli atenei è una consuetudine, trovare dépliant e bacheche che raccomandano i comportamenti da tenere uscendo la sera in zone come Santo Spirito o via de' Benci, dove i locali notturni si susseguono quasi senza soluzione di continuità. Non sono affatto pochi, ad esempio, gli atenei internazionali che prima di iniziare i corsi sottopongono gli studenti a sessioni di orientamento per adeguarsi alla movida notturna. «Li terrorizziamo», spiega il referente di una delle numerose università americane in città. «Per noi è ordinaria amministrazione tenere lezioni di orienteering in cui diamo dritte specifiche che spiegano come comportarsi uscendo la sera, da soli o in gruppi. A volte inoltre viene direttamente personale della Polizia, a fare questo tipo di presentazioni», aggiunge. «Il problema vero spiegano ancora dalle università è che spesso questi ragazzi, finché sono negli Usa vivono l'alcool come una proibizione, poi arrivano qui e si ubriacano».

Non che la città disincentivi questi comportamenti, anzi. Uno dei problemi storici del centro di Firenze è la presenza di decine e decine di minimarket aperti fino a tarda notte spesso gestiti da extracomunitari dove con pochi euro è possibile acquistare qualsiasi tipo di alcolici: gli scaffali sono pieni di liquori di ogni gradazione, e passeggiando per il centro è tutt'altro che difficile vedere gruppi di teenager con bottiglie di vodka, vino o rum in mano. Nonostante i divieti e le campagne del Comune di Firenze, poi, d'estate, ai minimarket e ai locali che servono shottini a poco prezzo (5 shot a 5 euro è il pacchetto più diffuso) o cocktail di bassa qualità si accompagnano improvvisati venditori ambulanti, che girano per il centro storico con catini pieni di ghiaccio dove sono immerse bevande alcoliche low lost. I locali notturni più attenti tengono invece volutamente più alto il prezzo dei cocktail, proprio per tenere lontana un tipo di clientela indesiderata.

Nelle notti alcoliche di Firenze, l'abuso di bevande e l'abbassamento dei freni inibitori ha generalmente conseguenze diverse a seconda del sesso di chi beve: se per i ragazzi che hanno alzato il gomito è più facile lasciarsi andare a qualche intemperanza piccoli atti di vandalismo, magari una scazzottata per le ragazze il rischio principale è di venire avvicinate da giovani del luogo o da altri fruitori della notte. In questi casi, per i malintenzionati è molto più semplice approcciare una studentessa per poi approfittarne quando questa abbassa la guardia.

Da piazza Beccaria al quartiere di Santa Croce, da San Lorenzo all'arco di San Pierino fino alle traverse meno illuminate del castrum romano, per chi è poco avvezzo all'alcool le notti fiorentine possono essere davvero pericolose.

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