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"Numeri impietosi", "Truffa". Sulla Tav si riapre lo scontro

Depositata l'analisi su costi e benefici della Torino-Lione. Il M5s: "Sperpero da bloccare". E il commissario s'infuria

"Numeri impietosi", "Truffa".  Sulla Tav si riapre lo scontro

Esultano i Cinque Stelle, s'infuria il commissario straordinario per la Torino-Lione e la Lega prende tempo. L'analisi costi-benefici sulla Tav pubblicata oggi sul sito del Ministero dei Trasporti (qui il testo integrale) riaccende lo scontro.

I dati emersi dal dossier ringalluzziscono Danilo Toninelli, che parla di numero "estremamente negativi, impietosi". "Ora deciderà il governo", dice il ministro grillino, "Ecco che si fa quella piena e doverosa trasparenza che avevamo promesso, che abbiamo già realizzato sul Terzo valico e che rende più democratico il dibattito su alcune delle grandi opere ereditate dal passato. Opere spesso ferme da tempo o che procedono a rilento o comunque oggetto di scandali, sprechi e inefficienze".

E ringalluzziscono anche i Cinque Stelle più critici sull'opera. "In queste condizioni non ha senso dare il via a quest'opera", dice Davide Serritella, deputato piemontese, componente della commissione Trasporti alla Camera, "È scritto nero su bianco nell'analisi costi-benefici consegnata oggi dal ministero dei Trasporti: per essere sostenibile, sulla tratta dovrebbe esserci un traffico merci almeno 25 volte superiore. E non dimentichiamo che sull'altro piatto della bilancia c'è uno spreco di circa 8 miliardi di euro dei cittadini. Questo incredibile sperpero di soldi pubblici sarà bloccato senza appello e a beneficiarne saranno prima di tutti i cittadini e i territori circostanti".

In una nota i senatori M5s della commissione Lavori pubblici e Trasporti scrivono che "i numeri confermano ciò che abbiamo sempre sostenuto: quest'opera per quello che costa ha una convenienza pressoché nulla. Portare avanti una linea che lo studio ci dice essere ormai obsoleta e per niente redditizia sarebbe un errore politico micidiale". E concludono: "I numeri confermano che quest'opera per quello che costa ha una convenienza pressoché nulla. Portare avanti una linea che lo studio ci dice essere ormai obsoleta e per niente redditizia sarebbe un errore politico micidiale".

"Mi riservo di vedere nel dettaglio i numeri, ma dalle prime indicazioni mi sembra che dalla farsa si è passati alla truffa", replica però Paolo Foietta, commissario straordinario per l'opera, "È una analisi truffa realizzata per far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone. I costi sono ampiamente gonfiati, mentre c'è una enorme sottovalutazione dei benefici ambientali e sociali. Dalla prima lettura rilevo anche una grave sottovalutazione dei traffici, sui quali l'analisi prende una cantonata colossale. C'è poi la questione delle accise e del mancato introito per lo spostamento dei traffici dalla gomma alla rotaia: è contro ogni logica e buon senso calcolare tutto questo come una negatività, va contro qualunque linea guida sulle analisi costi-benefici".

Ma la Lega non sembra così convinta della bontà dello stop. Alessandro Morelli, presidente della Commissione Trasporti della Camera osserva che "l'analisi costi-benefici è solo il primo passo", aggiungendo che "la decisione (sulla Tav) è politica".

E il capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari, aggiunge che si tratta di "un'analisi tecnica come altre": "Non è il Vangelo", ha detto a SkyTg24, "Prima di mandare a monte la Tav ci penserei bene, e comunque l'ultima parola in questo caso spetterebbe ai cittadini".

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