Politica

Nuove accuse: «L'arrestato stava al tavolo per il Comune»

Patricia Tagliaferri

Roma «Al tavolo per la modifica del progetto dello stadio della Roma era l'avvocato Lanzalone a rappresentare il Campidoglio». Arrivano da Luca Caporilli, braccio destro dell'imprenditore Luca Parnasi, le prime conferme alle accuse della Procura sul ruolo di Luca Lanzalone, il consulente mandato nella capitale dal M5s per seguire il dossier sull'impianto giallorosso e per i pm nodo della «corruzione sistemica» che vi ruota intorno.

Caporilli era stato già sentito dal gip dopo l'arresto, ma ieri si è fatto interrogare di nuovo dal procuratore aggiunto Paolo Ielo per aggiungere nuovi tasselli all'inchiesta e confermare la dazione di alcune somme di denaro ad almeno un funzionario pubblico responsabile dei pareri al progetto. Delle carte, intanto, emergono nuovi dettagli sulle smanie di Parnasi si accelerare sullo stadio: «I tempi sono troppo lunghi, ci ho messo 26 milioni e mi rode il culo. Così rischiamo che Pallotta va via, noi dobbiamo dire a Comune e Regione cosa devono fare, cercando di comprimere il più possibile i tempi». Talvolta nemmeno Lanzalone appare funzionale all'obiettivo dell'imprenditore: «Dobbiamo dire noi come si fanno le cose, non farcele dire da Lanzalone... persone che non hanno mai fatto una convenzione a Roma o Civita che fa il politico sulla nostra pelle», si sfogava Parnasi.

Finora il costruttore si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma adesso che si è fatto trasferire da San Vittore a Regina Coeli, a Roma, è pronto a parlare con i magistrati e a spiegare come funzionava il sistema che aveva messo in piedi per lavorare con il progetto dello stadio e non solo. Lanzalone invece ha già parlato, difendendosi per oltre tre ore durante l'interrogatorio di garanzia di venerdì scorso, lo stesso giorno in cui è stata sentita come persona informata sui fatti anche la sindaca Virgina Raggi. E ha negato di essere il facilitatore dei progetti del Campidoglio per conto del M5s, che pure lo avevano scelto. «Io alla vicenda stadio non ho partecipato», si è difeso davanti al gip, anche se per ora il verbale del suo interrogatorio non è stato ancora trascritto ma soltanto riassunto a penna. Nelle prossime ore la decisione sulle richieste di scarcerazione degli arrestati.

La Procura ha dato parere negativo.

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