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Omotransfobia, la legge dei giallorossi spacca il mondo Lgbt

I giallorossi viaggiano verso la legge contro l'omotransfobia, ma le proposte di Pd e 5Stelle differiscono. Gli Lgbt si spaccano sul tema

Omotransfobia, la legge dei giallorossi spacca il mondo Lgbt

Da una parte la necessità di dare seguito alla cosiddetta "piattaforma Cirinnà", dall'altra quella di non tradire le aspettative dell'universo Lgbt: l'iter di una delle proposte di legge dei giallorossi, quelle che riguardano l'anti omotransfobia, è partito da qualche giorno, ma già si percepisce una bagarre niente male. Di sicuro questa maggioranza vuole elevare il tema dei "nuovi diritti" al centro delle priorità programmatiche. Ma, come vale anche per gli altri ambiti, bisogna che tra dem e pentastellati venga trovata una quadra. Altrimenti portare a dama il provvedimento diventa difficile.

Nel caso di specie, il dibattito si è aperto tra le sigle che caldeggiavano da tempo di riempire questo presunto vuoto legislativo. Perché intanto è bene dire che non esiste soltanto una proposta: quella che sembra avere più possibilità di essere approvata in breve tempo è dell'onorevole Alessandro Zan, che è espressione del Partito Democratico. Se non altro perché è quella che già viaggia sulla navetta parlamentare.

Ma per completezza d'informazione bisogna annoverare pure la presenza di un disegno pentastellato, che è portato avanti dalla senatrice Alessandra Maiorino e che aspetta di abbandonare i nastri di partenza. La maggioranza è dinanzi un bivio, mentre la comunità Lgbt si spacca sul sostegno all'una o all'altra strada da seguire. Non si tratta, del resto, di interventi legislativi identici.

Secondo quanto riportato sull'edizione odierna di Libero, ArciGay ha già comunicato di appoggiare in tutto e per tutto la proposta di Zan, mentre Gay Center preferirebbe di gran lunga l'opzione della Maiorino. Il rischio dei giallorossi, da un punto di vista politico, è quello di deludere. Pronosticare chi riuscirà a spuntarla non è semplice: le leggi interverrebbero su fattispecie giuridiche in parte diverse. La sensazione rimane quella di una discussione ancora aperta.

L'universo Lgbt, però, non è concorde: e questo rappresenta un segnale d'allarme in relazione al placet che potrebbe arrivare o no in seguito alla approvazione.

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