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Ora Renzi copre i No Tav: "Nessuno parli di terrorismo"

Quattro attacchi alle linee ferroviarie in un mese. Lupi: "È terrorismo". Renzi: "Non evocare parole del passato"

Ora Renzi copre i No Tav: "Nessuno parli di terrorismo"

L'incendio alla stazione centrale di Bologna porta il vergognoso marchio dei No Tav. È il quarto assalto alla circolazione ferroviaria nel giro di un mese. Eppure il premier Matteo Renzi non vuole sentir parlare di terrorismo. Dalla Val Susa l'ondata violenta degli antagonisti No Tav è scesa nel cuore del Paese per colpire l'Alta Velocità proprio nel giorno in cui, da Nord a Sud, gli italiani si spostano per raggiungere i propri famigliari. Lo Stivale spezzato in due alla vigilia delle feste natalizie e il presidente del Consiglio si prende il lusso di coprire i violenti.

In una escalation via via più violenta la protesta No Tav è arrivata a ferire il Paese proprio a ridosso del Natale. Nessuna bomba, nessun ferito. Un incendio doloso messo a segno con dinamica rudimentale, ma mirato ed efficace, pensato per creare il massimo disagio e bloccare la circolazione ferroviaria sul nodo di Bologna, uno dei principali in Italia, alla vigilia della vacanze di Natale. Il blitz allo snodo di Santa Viola ha, infatti, interessato i treni ad alta velocità della tratta Milano-Bologna e i treni della linea Bologna-Verona. Renzi si è subito affrettato a minimizzare: "Non torniamo a rievocare parole del passato, è in atto un’operazione di sabotaggio". L'obiettivo è ridimensionare le parole del ministro ai Trasporti Murizio Lupi che, poche ore dopo l'assalto dei No Tav, ha chiaramente parlato di "atto terroristico". "Si è verificato purtroppo ciò che temevo, un nuovo atto terroristico con la Tav, questo e non altro è l’incendio doloso di questa mattina a Bologna - ha commentato Lupi - ma non ci fermeranno nella strada di innovare e cambiare l’Italia".

La nuova strategia dei No Tav (l’attacco al treno di Italo a Ostiense, a quello del Tgv a Vercelli e poi i due atti incendiari di Firenze e Bologna) sono il segno evidente di un attacco di stampo terroristico che mira a creare disagi ai cittadini e tensioni sociali al solo scopo di fermare l'Italia. Solo la magistratura sembra non essersene accorta. Tanto che, la scorsa settimana, la Corte d'Assise di Torino hanno assolto quattro attivisti dall'accusa di attentato con finalità terroristiche per l'assalto al cantiere di Chiomonte del maggio del 2013. "Far vivere nel timore e nella paura le persone comuni è la più grave forma di corruzione del vivere civile - ha assicurato Lupi - ma la loro è un illusione, noi andremo avanti con ancora più forza e serietà".

Come la magistratura anche la sinistra continua a fare sconti ai violenti No Tav. Renzi non è certo il solo a rifiutarsi di guardare in faccia la realtà. "C’è un dissenso che corre sotterraneo - spiega Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd - c’è una crisi economica che ha esacerbato gli animi, ma non penso che siamo alle soglie di un nuovo periodo come gli anni piombo". L'intento è minimizzare le colpe e ridimensionare gli attacchi in modo da far passare il terrorismo No Tav in proteste democratiche. Eppure da diverso tempo gli inquirenti sono concordi nel sostenere che una parte di quel movimento abbia intenti terroristici.

"È un episodio che ci preoccupa - interviene il procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso - dobbiamo fare molta attenzione".

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