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Ora Vauro scrive a Mattarella: "La mia dignità lesa da Salvini"

Il vignettista Vauro Senesi punta il dito ancora una volta contro il ministro degli Interni per la foto "Lui non ci sarà" della Lega

Ora Vauro scrive a Mattarella: "La mia dignità lesa da Salvini"

Il vignettista Vauro Senesi punta il dito ancora una volta contro il ministro degli Interni. Questa volta Vauro attacca Salvini dopo le foto apparse con il logo della Lega in cui lo stesso vignettista appare con lo sglogan "Lui non ci sarà". Una campagna social del Carroccio in vista della manifestazione di piazza del prossimo 8 dicembre. Insieme a Vauro, tra le foto del Carroccio, si trovano anche altri esponenti della sinistra che non saranno in piazza con la Lega. Tra questi, ad esempio, c'è anche Roberto Saviano. Ma questa volta Vauro non ha deciso di rispondere a Salvini con una vignetta o con un tweet, ha scritto direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il vignettista nella sua missiva per il Colle scrive: "Sopra una mia foto campeggia la scritta “Lui non ci sarà” accompagnata dal simbolo ufficiale del suddetto partito con l’intento di connotare la mia persona come esempio negativo, un “Nemico” da additare al disprezzo ed alla rabbia di sostenitori e simpatizzanti del movimento sopra citato. Gli effetti violenti di tale uso della mia immagine sono già riscontrabili ampiamente in rete". Poi arriva l'affondo su Salvini: "È segretario della Lega ma è anche vice premier e Ministro dell’Interno del governo in carica. A lui spetterebbe costituzionalmente il compito di proteggere ogni cittadino da rischi per l’incolumità sia fisica che morale. Il ministro non è nuovo purtroppo a posizioni discriminatorie e di istigazione contro cittadini italiani".

A questo punto Vauro muove un'accusa precisa: "Trovo inammissibile che il Ministro dell’Interno del mio Paese inciti atteggiamenti aggressivi contro alcuni dei propri cittadini. Trovo preoccupante che nessuna carica dello Stato Democratico si senta in dovere di stigmatizzare tali atteggiamenti. La interpello con fiducia in quanto Lei rappresenta la più alta carica di questo Stato ed in quanto garante della Costituzione. Nel malaugurato caso che le minacce di cui, anche in conseguenza di questa campagna della Lega, sono fatto oggetto si traducessero in azioni volte a colpire la mia incolumità fisica riterrò il Ministro Salvini responsabile di tali atti".

Infine Vauro afferma di voler camminnare con la foto delal "discodia" appesa al collo dal 6 all'8 dicembre: "Se posso essere indicato come bersaglio ebbene il bersaglio me lo porterò addosso".

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