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Orrore senza fine in Siria: decapitato pure un ragazzino

Un gruppo di ribelli pubblica il macabro video al grido di Allah akbar. Imbarazzo Usa: li avevano finanziati

Orrore senza fine in Siria: decapitato pure un ragazzino

Il bambino ha gli occhioni terrorizzati di chi a 12 anni viene trattato come un trofeo da brutalizzare. Una preda di guerra paralizzata dalla paura e sbattuta nel cassone di un fuoristrada in mezzo ad un gruppo di ribelli siriani, amici dei turchi, che ricevevano armi e soldi dagli Stati Uniti via Arabia Saudita. Mahmoud, così sembra si chiamasse il bambino, non è né armato, né indossa una mimetica. Gli alzano la testa tenendolo per i capelli corti e neri. Così riescono a riprendere meglio il viso da bamboccio.

I barbuti tagliagole gridano come ossessi «Allah o akbar», Dio è grande e takfir, peccatore, per giustificare l'orrore su un minorenne accusato di essere un soldato bambino dell'odiato nemico. Il fagotto scosso è forse già ferito non ha neanche la forza di ribellarsi al destino peggiore.

Un boia sui 25-30 anni lo sbatte sul retro del pick up ribelle dopo avergli legato i piedi e le mani dietro la schiena per immobilizzarlo. Poi gli tira su la testa. Un ciuffo di capelli nella mano sinistra ed un coltellaccio in quella destra, che comincia ad affondare nella gola per tagliarla da una parte all'altra. Il sangue sgorga a fiotti. Attorno i compari criminali gridano invasati e filmano la scena con il cellulare. Il boia continua a tagliare e ancora a tagliare fino a quando la testa del bambino non si stacca dal corpo. Allora la alza verso il cielo per farla vedere a tutti. E sorride. I criminali di guerra urlano il grido di vittoria: Allah o akbar.

Non è un film dell'orrore, ma la tremenda realtà della guerra in Siria. Il 19 luglio un ragazzino di 10-12 anni è stato catturato nella zona di Aleppo dai miliziani del gruppo ribelle Nour al Din al Zenki. Nel video della sua decapitazione girata con un telefonino e postato orgogliosamente in rete spiegano «che è un soldato di Assad», il presidente siriano con le mani sporche di sangue della terribile guerra civile siriana. In realtà Mahmoud (non è certo che sia il suo vero nome) è un palestinese del campo profughi di Handarat vicino ad Aleppo. Non si capisce se sia stato fatto prigioniero come «spia» o soldato bambino arruolato nell'unità al Quds. La formazione paramilitare palestinese combatte al fianco dell'esercito siriano dopo che gli estremisti di Jabath al Nusra, costola di al Qaida, avevano occupato il campo profughi.

In ogni caso nulla può giustificare la decapitazione di un bambino di 12 anni.

Il retroscena più ignobile è che il gruppo di tagliagole riceveva armi anticarro e aiuti finanziari americani, attraverso l'Arabia Saudita, fino all'ottobre dello scorso anno. In pratica erano i ribelli «buoni» e «moderati», alleati dell'Esercito libero siriano coccolato dall'Occidente. Nour al Din al Zenki, secondo Amnesty international, sarebbe già stato coinvolto in torture e sequestri di giornalisti occidentali nella zona. Il gruppo di boia è legato a filo doppio alla Turchia. La formazione ha inglobato unità della minoranza turcomanna nell'area. Un loro comandante, Mohammed Saeed al-Masri, è stato arrestato all'aeroporto Ataturk di Istanbul in marzo perché si stava avvicinando troppo ai sauditi.

Il quartier generale di Nour al Din al Zenki ha preso le distanze dalla decapitazione del bambino sostenendo che si tratta «di un errore individuale. I responsabili sono stati arrestati e saranno sottoposti ad un'inchiesta per venir puniti».

La barbara esecuzione oramai è compiuta e non si torna indietro. «Questo terribile filmato ci dice che alcuni membri dei gruppi armati di opposizione sono davvero piombati negli abissi della depravazione», ha commentato Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. Per gli americani l'imbarazzo è palpabile. L'ultimo razzo anti carro Tow utilizzato dai boia di bambini risale al 30 ottobre dello scorso anno. Lo stesso segretario di Stato, John Kerry, ha parlato di «una notizia spaventosa» sostenendo che il gruppo è stato messo al bando.

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gliocchidellaguerra.it

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