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Padoan: "Manovra in regola con l'Ue". Ma la Uil minaccia sciopero

Il ministro dell'Economia: "Domani legge di Stabilità al Quirinale". Il sindacato: "Sblocco contratti statali o in piazza senza rispettare vincoli"

Padoan: "Manovra in regola con l'Ue". Ma la Uil minaccia sciopero

Domani mattina la legge di stabilità arriverà al Quirinale. Lo assicua Pier Carlo Padoan che a In mezz’ora difende la sua manovra e sostiene di non temere bocciature: "I colleghi europei mi hanno detto che andiamo nella direzione giusta", ha spiegato, "Il deficit-pil continua a scendere, l’obiettivo strutturale continua a migliorare. Il programma delle riforme è importante. Noi pensiamo di essere assolutamente in regola".

Per quanto riguarda le norme per il lavoro, poi, il ministro dell'Economia assicura che con le nuove misure potrebbero crearsi 800mila nuovi posti di lavoro. "Potremmo sbagliarci per difetto", ribadisce a Lucia Annunziata ricordando che lo sgravio triennale sui contributi riguarderà tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato fino a 1200 euro netti. Anche per quanto riguarda i fondi pensione Padoan non ha dubbio: l’adeguamento della tassazione è inferiore ad altre categorie, ma "si collega a una filosofia di adeguare il trattamento ai valori medi europei".

Intanto la Uil è già sul piede di guerra. "I contratti collettivi di lavoro del pubblico impiego sono fermi al 2010. Ebbene, se lo Stato non rispetta gli accordi, anche noi ci sentiamo sciolti dal rispetto di quegli stessi accordi e, dunque, non terremo più conto dei limiti previsti per gli scioperi nel settore", minaccia il segretario generale aggiunto, Carmelo Barbagallo.

"Il paese è bloccato da due decenni", replica a distanza Padoan. "La responsabilità è di tutti, anche dei sindacati. Il paese va sbloccato. Abbiamo fatto sgravi fiscali, ora le imprese ne traggano le conseguenze investendo e creando occupazione".

Intanto anche il Garante per gli scioperi avverte la Uil: "La dichiarazione non può essere produttiva di effetti, salvo cadere nell’illegittimità, che l’Autorità non esiterebbe a sanzionare", dice il presidente Roberto Alesse, "Non

538em;">rispettare l’accordo significa non rispettare gli utenti, danneggiandoli".

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