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Un partito, due piazze: Pd diviso sulle unioni gay

Dem divisi tra Family Day E Svegliati Italia. Renzi non riesce a fare una sintesi delle diverse anime

Un partito, due piazze: Pd diviso sulle unioni gay

Un partito, due piazze. Il Partito democratico si presenta in ordine sparso di fronte ai due appuntamenti nati dalla discussione sulle unioni civili: il Family day in programma il 30 gennaio e Svegliati Italia, la manifestazione "arcobaleno" che oggi ha marciato in contemporanea in diverse città italiane.

Nel Pd ci sono sensibilità molto differenti, aree culturali ben posizionate (dai Cattodem ai Giovani Turchi) e opinioni differenti. È per questo che non è così scontata la collocazione dei parlamentari dem nelle due piazze alternative tra loro. Non è il caso del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, che con chiarezza ha detto di essere con Svegliati Italia. E non è da solo, nel Pd, anche nell'ambito di governo. La sottosegretaria Silvia Velo, per esempio, oggi era a Piombino con gli "arcobaleno". Altre voci istituzionali nel Pd che si sono schierate per le manifestazioni arcobaleno sono quelle dei governatori di Umbria e Toscana, Catiuscia Marini e Enrico Rossi. Netto il coming out di uno dei leader della minoranza interna, Roberto Speranza: sempre a Roma per Svegliati Italia. Con l'appuntamento lanciato, tra gli altri, dall'Arcigay c'è una anche intera "corrente" del Pd, i ReteDem, come ha detto il senatore Sergio Lo Giudice, annunciando l'adesione di una pattuglia di parlamentari tra cui Sandra Zampa e Michela Marzano.

Le aree più a sinistra di largo del Nazareno sono quelle più schierate. L'esempio è quello di parlamentari come Barbara Pollastrini (a Milano). Ma sono vicini alle rivendicazioni di Svegliati Italia anche il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto o il senatore Aurelio Mancuso, che è di fatto promotore dell'evento come presidente di Equality. Cambiando "sponda" la questione si fa ancora più articolata. Di una presenza esplicita al Family day sino ad ora hanno parlato in pochi nel Pd, pur se l'iniziativa 'stuzzicà diverse sensibilità nel partito. Forse anche per questo l'adesione formale che più ha fatto discutere è stata quella del ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti. "Ci sarò con mia moglie e due dei miei quattro figli", ha promesso. Nel Pd, Giuseppe Fioroni ha detto esplicitamente che sarà in piazza il 30. Quindi, dovrebbero esserci altri deputati cattolici dem come Alfredo Bazoli, Tommaso Ginoble o Alfredo Preziosi.

Nel Pd il punto è soprattutto quello legato al gruppo dei cattodem, i senatori che stanno dando battaglia a Palazzo Madama a suon di emendamenti al ddl Cirinnà che verrà discusso la prossima settimana. A sorpresa ha detto che non andrà al Family day Gianpiero Dalla Zuanna, autore del discusso emendamento al Ddl Cirinnà sulla punibilità della maternità surrogata anche se fatta all'estero. "La mia idea di famiglia - ha detto - è distante dalla loro". Gli occhi comunque restano puntati sugli altri senatori di area cattolica del Pd, alcuni dei quali "renzianissimi". Tra i tanti, Roberto Cociancich, Mauro Dal Barba, Emma Fattorini, Stefano Lepri, Roberto Ruta. "Non saro in nessuna delle due piazze - ha spiegato il vice segretario Lorenzo Guerini - perché compito della politica è quello di ascoltare".

"Aderirò a SvegliaItalia - ha commentato il senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura del Senato - nel giorno in cui il Senato darà il suo voto favorevole, senza stravolgimenti, alle unioni civili".

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