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Il parlamento europeo chiede le dimissioni di Schulz

Una lettera firmata da alcuni europarlamentari chiede le dimissioni del presidente del Parlamento: "Manca di rispetto su temi cruciali"

Il parlamento europeo chiede le dimissioni di Schulz

Un'altra batosta per i leader delle istituzioni europee che più si sono spesi per il "sì" nel referendum greco. Il primo a finire nel mirino è stato il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. Diversi parlamentari, infatti, hanno firmato una lettera per chiedere le sue dimissioni.

Anche Jean Claude Juncker, presidente della commissione europea e autore di scambi di battute sferzanti con Tsipras, è sotto tiro. Già prima del voto, eurodeputati del M5S e di altri movimenti euro-critici o euro-scettici gli avevano contestato d'essersi presentato a rapporto davanti al gruppo del Partito popolare europeo, ma di non avere mai informato sull'evolvere della crisi l'Assemblea plenaria. Dopo il referendum, Juncker ha fatto un passo indietro, affidando al suo vice Valdis Dombrovskis i primi commenti dell'Esecutivo comunitario.

Oggi, Schulz ha ricevuto critiche anche nella riunione del Gruppo S&D del Parlamento europeo, quello a cui partecipano gli eurodeputati del Pd. La lettera in cui gli si chiede di dimettersi ricorda che il presidente "ha trascorso l'ultima settimana facendo campagna per il Sì, per la caduta del legittimo governo greco, per la sua 'sostituzione con un governo tecnico' .... E ha sfacciatamente tacciato Tsipras di essere un 'manipolatore' del proprio popolo".

Per i firmatari del documento, il comportamento di Schulz "è stato parziale, brutale, ottuso e senza precedenti nella storia dell'Unione e del suo Parlamento. Dovrebbe dimettersi anche se l'esito del referendum fosse stato diverso". A essere in questione - si sostiene - , è "la capacità di rappresentare nella sua interezza il Parlamento europeo che presiede". Schulz avrebbe "già mostrato la stessa parzialità e la stessa mancanza di rispetto su altri temi cruciali - tra questi il Ttip -, prima ancora che i parlamentari li avessero discussi".

"In realtà - conclude il documento - , egli sta gettando profondo discredito sulle istituzioni europee e sulla carica che ricopre".

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