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Tensioni alla convention Pd, Calenda: "Il partito ha problemi di credibilità"

L'ex ministro, intervenendo alla convention dem, ha affrontato diversi temi, tra cui la creazione del suo manifesto "Siamo Europei". E ha detto: "Passiamo la giornata a litigare fra di noi. Perdiamo per questo, non perché gli altri siano più forti"

Tensioni alla convention Pd, Calenda: "Il partito ha problemi di credibilità"

"Possiamo fare un grande training autogeno oggi, ma c'è un grandissimo problema di credibilità politica nel nostro partito. Ci sono momenti della storia in cui ci si può permettere una battaglia per l'identità, altri in cui va difesa la missione di un movimento.Quando parlo di 'Siamo europei', l'obiezione che mi fanno sempre è che è una cosa del Partito democratico, perché c'è un grandissimo problema di credibilità della nostra forza politica. Possiamo fare finta di niente qui dentro, ma fuori da qui non funziona per un nano secondo". Carlo Calenda è stato netto nel suo intervento alla Convenzione del Pd, in queste ore. E alla platea, in ascolto, ha detto, subito dopo: "Al Pd dico che possiamo scegliere di rinchiuderci nella nostra identità, combattere nei nostri confini e per la nostra missione o possiamo essere catalizzatore di un fronte largo di forze europeiste non contro ma per i valori della democrazia liberale. Ci muoviamo contro la corrente della storia, le minacce di cui abbiamo parlato sono molto più grandi di quanto sembra, il progresso è andato più avanti di quanto lo abbia fatto la società".

"Fatichiamo perché facciamo troppi distinguo"

E ha messo a confronto anche il progetto del leader della Lega con la situazione del Pd: "Salvini ha fatto 150mila iscritti in tre ore al suo manifesto per 'Salvini presidente'. Noi per 'Siamo europei' ci abbiamo messo due settimane. Questo avviene perché passiamo la giornata a fare distinguo tra noi, perché passiamo il tempo a litigare fra noi. Io capisco che tutto questo si innesta con fratture, rancori, divisioni, ma adesso basta. Anche Basta. Questa è una sfida, per noi". E sul manifesto, Calenda ha specificato poi che non si tratta "del manifesto di Calenda ma di un manifesto vostro", sottoscritto da tanti elettori, amministratori e dirigenti dem. "È un patrimonio di tutti, del Pd, non mio", ha aggiunto l'ex ministro.

"Sconfitti per manca l'offerta"

Calenda individua nel motivo delle varie sconfitte per mancanza "di un'offerta": "Vogliamo dire che ci mobilitiamo per le primarie ma anche per 'Siamo europei' perché è patrimonio di tutti? Alle primarie sottoscriviamo anche il manifesto di 'Siamo europei'? Faccio questa proposta perché, oggi, siamo minoranza. Siamo sconfitti perché non c'è un'offerta, non perché loro sono più forti. L'italia e l'Europa sono molto più forti di chi le vuole deboli".

"Il Pd non va cancellato"

E rispondendo alla provocazione che Dario Corallo gli aveva rivolto, Calenda ha risposto: "Il Pd non va cancellato o sciolto. E no, caro Corallo, non mi sono iscritto da ubriaco. Ero lucidissimo e l'ho fatto all'indomani della peggiore sconfitta per il partito, perché penso che solo il Pd possa essere il perno di una ricostruzione".

Il "caso" europeo

Ma, secondo quanto riportato da Adnkronos, alla convention dem, questa mattina, si sarebbe consumata un'altra discussione, via social. La notizia di un documento degli eurodeputati Pd, per le europee, ha fatto sfiorare la scissione tra l'ex ministro allo Sviluppo e i vertici del partito. In particolare con Nicola Zingaretti. La replica di Calenda è arrivata su Twitter, dove l'ex ministro ha scritto: "Oggi andrò alla convenzione Pd. Se il documento dei parlamentari europei Pd, rimaneggiato nelle ultime ore da Goffredo Bettini (sostenitore del presidente della regione Lazio, ndr), si confermerà nei contenuti come un'operazione costruita contro #SiamoEuropei e ne prenderò atto. Non possiamo combattere su 10 fronti. #Chiarezza".

I due documenti

Per Roberto Giachetti, il terzo candidato alle primarie, il manifesto dell'ex ministro e quello degli eurodeputati, però, non sarebbe in contrasto: "Calenda, che mi ha sbeffeggiato dicendo che facevo lo sciopero della fame e non mi sono accorto del suo testo, dico che sull'Europa ci sono due testi che non stanno agli antipodi, se trovassimo dieci minuti per una proposta comune sarebbe utile. Questo dobbiamo fare. Io non mi presterò mai a scegliere uno o l'altro". A chiarire lo spirito del documento dei parlamentari europei è stata la capodelegazione a Strasburgo, Patrizia Toia. Che ha commentato: "Capisco l'ego, ma il nostro documento non è contro Calenda, non è contro nessuno. Anzi, diversi eurodeputati hanno pure sottoscritto il manifesto di Calenda. Il nostro documento lo abbiamo ideato due mesi fa, quando il Manifesto di Calenda ancora non esisteva. Non sono due documenti da mettere uno contro l'altro e spero che Calenda lo abbia compreso, visto che, io stessa, dal palco, ma anche i candidati hanno tutti apprezzato la sua iniziativa". Ma una telefonata avrebbe però calmato la situazione. Zingaretti, infatti, sul palco avrebbe poi definito il manifesto di Calenda come uno "straordinario contributo alla sfida che abbiamo davanti", rispetto al quale il Pd deve fare "uno sforzo unitario e non chiuso e settario".

Ed è sempre su Twitter che Calenda avrebbe dichiarato la risoluzione dei contrasti: "I tre candidati, dopo una mattinata, diciamo così, 'burrascosa', hanno confermato l'appoggio unitario a #SiamoEuropei".

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