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Pd e grillini in tilt se la prendono con la Casellati

L'accusa per l'ok decisivo in giunta. La replica: "Non si è terzi solo se fa comodo a voi"

Pd e grillini in tilt se la prendono con la Casellati

La doppia morale di Pd e M5s non è una novità. Dalla prescrizione al Tav: grillini e democratici hanno cambiato idea su tutto. E ora pretendono di fare la morale al presidente del Senato Elisabetta Casellati, che ieri in qualità di presidente della giunta per i regolamenti ha votato l'ordine del giorno del centrodestra che conferma la votazione, fissata per il 20 gennaio, sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini.

Apriti cielo. Pd e Cinque stelle bombardano le agenzie con comunicati contro il presidente del Senato. Eppure, non più tardi di tre giorni fa, Pd e Cinque stelle nella commissione Giustizia della Camera dei Deputati hanno salvato la riforma Bonafede (che cancella la prescrizione) grazie al voto del presidente della commissione Giustizia Francesca Businarolo di M5S (che normalmente non partecipa alle votazioni): la proposta di legge dell'azzurro Enrico Costa è stata bocciata con 23 voti della maggioranza contro i 22 delle opposizioni (più Italia Viva). Decisivo è stato il voto della grillina Businarolo.

Al termine della seduta, Zingaretti, Di Maio e tutti i parlamentari giallorossi sono rimasti in silenzio. Ieri, al contrario, attacchi e veleno contro la Casellati. Il numero uno di Palazzo Madama respinge le accuse: «In riferimento alla seduta della Giunta per il regolamento, il presidente del Senato Elisabetta Casellati respinge con forza ogni ricostruzione dei fatti che in qualche modo possa mettere in discussione la terzietà della sua azione ovvero connotarla politicamente, perchè non si può essere terzi solo quando si soddisfano le ragioni della maggioranza e non esserlo più, quando si assumono decisioni che riguardano il corretto funzionamento del Senato».

Linea confermata dall'ex presidente del Senato Renato Schifani: «Bene voto Casellati per garantire prerogative Giunta autorizzazioni». E pieno sostegno al presidente del Senato arriva anche da Matteo Salvini: «La Casellati è una senatrice. Sono però curioso di vedere chi andrà in Giunta per le immunità al Senato a dire che sono un criminale. Lo vedremo se difendere l'onore di un Ministro che come suo dovere ha difeso l'onore e la sicurezza del suo Paese è un crimine». E da Giorgia Meloni: «Solidarietà al presidente del Senato Casellati per gli scomposti attacchi ricevuti per il voto espresso nella Giunta per il regolamento sul caso Gregoretti. Alla sinistra, da sempre, piacciono i rappresentanti delle Istituzioni smaccatamente faziosi e apertamente schierati e non perdonano chi svolge il proprio ruolo senza assecondare le loro forzature per falsare il gioco democratico». I giallorossi non accettano la sconfitta. E ora vogliono scappare con il pallone: «Il Pd diserterà la Giunta delle immunità il 20 gennaio? Non lo so, ne ragioneremo.

Di sicuro la Giunta si riunisce in modo illegittimo» commenta il capogruppo del Pd Andrea Marcucci al termine della Giunta per il regolamento del Senato.

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