Politica

Pd di ladri e scafisti

Le Coop rosse lucravano sul traffico di immigrati incentivato da leggi di sinistra. Mose, indagato l'uomo di Bersani

Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati nella cupola affaristica romana
Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati nella cupola affaristica romana

Nel 1993 il Partito socialista italiano crollò perché un iscritto mariuolo - così lo definì Craxi nel tentativo di mollare al suo destino Mario Chiesa - venne scoperto a intascare tangenti da poche lire nel suo ufficio di presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano. Come noto, il fatto fu l'inizio di Tangentopoli. Vent'anni dopo è il colosso del Pd a barcollare per colpa di un mariuolo simile al primo, tale Salvatore Buzzi, capo delle Coop rosse romane e braccio destro dell'attuale ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Questo squallido signore sta svelando verità che vanno ben oltre i fatti che gli contestano i magistrati. L'ultima è contenuta in un messaggino di auguri mandato agli amici per il Capodanno 2013. Si legge: «Speriamo che sia un anno pieno di monnezza, profughi, sfollati e bufere». Ecco dunque il vero volto della sinistra solidale, generosa, altruista e multietnica. È un volto che gronda di soldi fatti sulla disperazione, non dissimile da quello degli scafisti che ogni giorno scaricano sulle nostre coste quel che resta di uomini e tanti cadaveri.

Che non ci vengano a raccontare - come ai tempi dei primi terroristi, che si tratta di «compagni che sbagliano». Le Coop sono il braccio finanziario e imprenditoriale del Pci ieri e del Pd oggi. Politicamente parlando, partito e cooperative sono due braccia dello stesso corpo. Ed è impossibile che una non sappia cosa faccia l'altra. E non da adesso. Ieri Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia ha raccontato, cito testualmente, «che a metà degli anni Novanta, nelle inchieste sulla ricostruzione post terremoto a Napoli, contestammo alle Coop rosse, le stesse coinvolte nell'inchiesta di Roma, che erano venute a spartirsi gli appalti con politici e camorra, il reato di associazione mafiosa».

Dal traffico di mattoni a quello di esseri umani il passo è stato breve. E forse adesso capiamo perché la sinistra politica si sia battuta per allargare le maglie dell'immigrazione: più disperati, più soldi da spartirsi. Tanto da convincere Marino, sindaco loro, ad alzare la quota di immigrati da ospitare a Roma da ottocento a oltre tremila. Un affare da 150mila euro al giorno, 4,5 milioni al mese, oltre 50 milioni all'anno.

Dove erano i segretari del Pd mentre accadeva tutto questo? Sapevano e hanno taciuto? E dove è oggi Renzi, ultimo erede di tanta dinastia? Ieri è corso ad alzare le pene per questi reati, ma l'unica pena che dovrebbe affrontare è quella che fa il suo partito.

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