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Il Pd prepara il piano B per cacciare Marino

Il sindaco pare deciso a ritirare le proprie dimissioni ma i consiglieri del Pd sono pronti a presentare le loro per far decadere il consiglio comunale ed evitare il voto di sfiducia

Il Pd prepara il piano B per cacciare Marino

In attesa che Ignazio Marino decida sul suo futuro, il Pd prepara la contromossa. Il sindaco dimissionario, in base a come andrà a manifestazione che i suoi sostenitori terranno domani a piazza del Campidoglio, valuterà se ritirare le sue dimissioni oppure se andare allo scontro finale col suo partito.

In questo secondo caso, stando a quanto rivelato dal Messaggero, i 19 consiglieri comunali del Pd sarebbero pronti a firmare una lettera in cui si spiega che la fine anticipata del suo mandato non dipenderebbe né dalle vicende di Mafia Capitale né dallo scontrini-gate, "a meno che la Procura non dovesse decidere di procedere nell’ inchiesta per il reato di peculato". I dem romani rimproverano a Marino un'inadeguatezza a ricoprire il ruolo di sindaco e l'aver commesso"troppi errori nella gestione della città". "Il rapporto troppo spesso conflittuale tra giunta e consiglio", inoltre, avrebbero reso difficile amministrare la Capitale "in un momento storico caratterizzato da oggettive difficoltà, anche finanziarie" per il Comune.

L'obiettivo del sindaco, si sa, è costringere il Pd a votare la sua sfiducia con i voti del centrodestra, dei grillini e di Marchini per poter dire che è stato cacciato "dai poteri forti" e non a caso uno degli slogan più ricorrenti tra i suoi sostenitori è:"Voi con il padrino, noi con Marino". Il suo cerchio magico sta spingendo perché resti in sella, forte del fatto che la procura di Roma non l'ha iscritto tra l'elenco degli indagati e delle 50mila firme ottenute con la petizione in suo sostegno. "Bisogna vedere quanti di quelli che hanno firmato sono di Roma", ha commentato al giornale.it una fonte molto vicina al premier Renzi. Se da un lato 50mila sembra una cifra apparentemente grande, infatti, è comunque ben poca cosa rispetto ai 2 milioni e mezzo di possibili votanti alle prossime amministrative. Il Pd romano considera "Marino un capitolo chiuso" e tra le opzioni del capogruppo dem al consiglio comunale, Fabrizio Panecaldo, il voto di sfiducia non è affatto contemplato. La lettera di cui parla il Messaggero sarebbe dunque una mossa per far capire a Marino che se ritira le dimissioni, allora i consiglieri del Pd sono pronti a presentarle loro le dimissioni. Considerando che il consiglio comunale capitolino decade con le dimissioni della metà più uno dei suoi 48 membri, Marino non ha scampo. L'opposizione conta 19 membri e, al momento, Marino, tra Sel e la sua lista civica potrebbe raccattare una decina di consensi.

La scelta dei 19 consiglieri diventa quindi determinante ma, al momento, pare difficile che il sindaco sia in grado di convincere ben 15 dem su 19 a non dimettersi.

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