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Pensioni, la Consulta dice sì al contributo di solidarietà

La Corte Costituzionale ha dichiarato legittimo il contributo di solidarietà, previsto dalla legge di stabilità 2014, per un triennio sulle cosiddette "pensioni d’oro"

Pensioni, la Consulta dice sì al contributo di solidarietà

Semaforo verde dalla Consulta al prelievo sulle pensioni. La Corte Costituzionale ha dichiarato legittimo il contributo di solidarietà, previsto dalla legge di stabilità 2014 (governo Letta), per un triennio sulle cosiddette "pensioni d’oro". I giudici della Consulta hanno infatti respinto le questioni di costituzionalità sollevate con ordinanze di rimessione da diverse sezioni giurisdizionali regionali di Corte dei Conti.

Ecco come funziona il contributo

Per le pensioni comprese tra 91.343 euro lordi a 130.358, la trattenuta prevista è pari al 6%. Per gli assegni da 130.358 a 195.538 la trattenuta sale al 12%. Infine, per quelli superiori a 195.538 il contributo è pari al 18%.

Decisione giustificata dalla crisi

In un comunicato il Palazzo della Consulta scrive che la Corte considera il provvedimento "un contributo di solidarietà interno al circuito previdenziale, giustificato in via del tutto eccezionale dalla crisi contingente e grave del sistema. E si legge ancora che la Corte "ha anche ritenuto che tale contributo rispetti il principio di progressività e, pur comportando innegabilmente un sacrificio sui pensionati colpiti, sia comunque sostenibile in quanto applicato solo sulle pensioni più elevate, da 14 a oltre 30 volte superiori alle pensioni minime".

Erano assenti due giudici

I giudici costituzionali erano chiamati a esaminare sei ordinanze di legittimità costituzionale sollevate da diverse sezioni giurisdizionali regionali di Corte dei conti: oltre al contributo di solidarietà per tre anni sulle "pensioni", la Corte deve vagliare anche la previsione, contenuta sempre nella finanziaria 2014 secondo cui "per il triennio 2014-2016, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici ei» riconosciuta nella misura rispettivamente del 100%, del 75%, del 50% e del 40% per i trattamenti pensionistici, a secondo del rapporto proporzionale degli stessi con il trattamento minimo Inps stabilito dalla legge", nonché la previsione per cui »ai fini del raggiungimento del limite di 300 mila euro (oltre il quale il contributo di solidarietà è pari al 3%) si debba tenere conto anche dei trattamenti pensionistici percepiti sui quali non si applica il contributo nella misura del 3% ma quello del 18%". Giudice relatore della causa è stato Mario Rosario Morelli.

Nell'udienza di stamani erano assenti due dei quindici giudici costituzionali: i professori Giuseppe Frigo e Augusto Barbera.

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