Cronache

Il piano dell'intelligence per blindare il Natale: "Il Vaticano nel mirino"

Circolare del Viminale: allerta per San Pietro, aeroporti, metrò e scuole. La mappa del rischio

Il piano dell'intelligence per blindare il Natale: "Il Vaticano nel mirino"

D opo i nuovi attentati a Londra e L'Aia anche in Italia cresce il rischio terrorismo, tanto che le questure hanno diffuso una nuova ordinanza con cui si intensificano le misure di sicurezza su tutto il territorio nazionale. Il contenuto del documento diffuso nei giorni scorsi dal Giornale, in cui si parlava della possibilità di attacchi a stazioni di servizio o altri obiettivi sensibili, sia in America che in Europa, purtroppo si è dimostrato reale. Gli attentatori hanno preferito colpire in altro modo, ovvero usando coltelli, ma alla fine lo hanno fatto. Ecco perché nella nuova ordinanza si parla della necessità di «adeguare le dovute misure di sicurezza». Nelle grandi città sono a rischio gli obiettivi più sensibili, a partire dal Vaticano e da tutte le chiese e i luoghi di culto. A Roma i monumenti saranno super attenzionati, così come le piazze. Visto «l'avvicinarsi del periodo di festività natalizie e di fine anno - si legge nell'ordinanza - con il consueto incremento delle presenze di cittadini, turisti e persone nei luoghi di forte richiamo pubblico, si rende necessario rafforzare i servizi di controllo, vigilanza e sicurezza nelle aree che, per loro vocazione e ricettività, potrebbero costituire obiettivo privilegiato». Ecco perché, al fine di «aumentare la percezione di sicurezza» sarà aumentata sul territorio la presenza delle forze dell'ordine. Anche perché, «pur in assenza di segnali specifici, le circostanze possono offrire l'occasione per l'attuazione di progettualità criminose».

La nota preoccupante sta nel fatto che si specifica che «non si possono escludere analoghe azioni anche nel territorio della Capitale (ma in generale su quello nazionale) e della provincia». Ecco perché le forze di polizia dovranno compiere il massimo sforzo al fine di tutelare «tutti gli obiettivi sensibili per la circostanza, preservando al contempo la viabilità di tutte le aree che saranno interessate a vario titolo dal servizio di ordine e sicurezza pubblica». Polizia, carabinieri e Guardia di Finanza solleciteranno «le fonti» e «rafforzeranno i servizi di vigilanza» al fine di prevenire eventuali attacchi.

Gli obiettivi sensibili sono individuati in personalità, sedi diplomatiche-consolari, socio-culturali, economiche e religiose. Ma anche istituti scolastici, uffici turistici, linee aeree di bandiera e compagnie marittime soprattutto legate a Gran Bretagna e Olanda. Sotto la lente d'ingrandimento, quindi, gli appuntamenti a cui sarà presente Papa Francesco. Per cui sono allertati tutti i commissariati e le stazioni dei carabinieri limitrofe al Vaticano e al centro di Roma.

«Adeguate misure di sicurezza dovranno essere assicurate anche presso gli scali aerei e aeroportuali, le stazioni ferroviarie, gli esercizi di autonoleggio, le autorimesse e i depositi bagagli. Ma anche le stazioni delle metropolitane, degli autobus e altre linee di trasporto urbano». Controlli anche «ai caselli autostradali, negli autogrill, nei luoghi di maggior aggregazione di persone come campi sportivi, centri e strutture commerciali, supermercati, ipermercati, cinema, multisale, teatri, ristoranti». A Roma saranno quindi monitorati «il Viminale, il Quirinale, Palazzo Madama, Montecitorio, il complesso del Vittoriano e l'Ufficio territoriale del Governo».

A Milano grande attenzione per piazza Duomo, la stazione Centrale, la zona fieristica, gli aeroporti, le metropolitane e in genere i luoghi di maggior afflusso di persone, i siti culturalmente rilevanti, tra cui parchi e musei. Il tutto sarà controllato anche con l'apporto dei militari di Strade sicure. Tanto che stavolta la circolare è stata inviata anche alla Difesa.

Per intensificare i controlli, laddove serva, i dirigenti potranno avvalersi dei «dipendenti sottraendoli ai normali servizi burocratici». Insomma, meno carte e più operatività.

Perché forse anche dal Viminale si sono accorti che mentre il ministro Lamorgese indica il male assoluto negli estremisti di destra, anche in Italia il pericolo terrorismo è diventato molto concreto.

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