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Il Piemonte sott'acqua Tanaro e Po fanno paura

Un disperso e centinaia di persone fuori casa Cessata l'allerta ora inizia la conta dei danni

Il Piemonte sott'acqua Tanaro e Po fanno paura

Cuneo Per il Piemonte oggi è il giorno della conta dei danni, causati da un'alluvione che per violenza e quantità di pioggia, risulta essere superiore a quella che nel novembre del 1994, aveva messo in ginocchio tutta la regione. Ed anche allora, come adesso, il territorio più colpito era stato quello lambito dal fiume Tanaro e dai suoi affluenti. Solo una giusta e puntuale politica della prevenzione, messa in atto in questi ventidue anni che separano un nubifragio dall'altro, ha permesso di contenere i danni a strutture ed infrastrutture. Per quanto riguarda il bilancio delle vittime risulta ancora disperso Sergio Biamino, l'uomo di 70 anni, materassaio di Perosa Argentina, che si trovava nei pressi del rio Albona, un affluente del Chisone, insieme con il figlio per cercare di recuperare i cavalli del proprio allevamento. Quando ha ceduto l'argine ed è franato un pezzo di strada, Biamino è finito nel torrente ed è stato portato via dalla corrente.

In Piemonte è comunque finita la fase di allerta rossa ed è passata ad arancione, ossia moderata, come dice l'ultimo bollettino emesso da Arpa e Protezione Civile. Il colore rosso resta lungo i principali corsi d'acqua «al transito delle piene» che stanno scendendo verso valle. Ponti e strade restano chiusi per precauzione, oppure perché la struttura ha ceduto alla furia dei fiumi. A Torino sono chiusi tre ponti sulla Dora e i due battelli per la navigazione turistica del Po sono stati trascinati via dalla forza del fiume e si sono schiantati contro il ponte. Per Torino e provincia sono ore difficili, soprattutto nella zona della val Pellice e Val Chisone, dove i corsi d'acqua minori sono esondati causando allagamenti. Nella zona sono almeno una ventina le persone sfollate e messe in salvo dai vigili del fuoco perché rimaste intrappolate nelle loro case invase dall'acqua ai piani bassi.

Nel Cuneese ci sono 240 persone sfollate, piccole frazioni isolate e immense voragini che si sono aperte su strade e piazze. Garessio ed Ormea sono i due comuni dove la situazione è più critica. Non è ancora rientrata l'emergenza ad Alba, dove il fiume Tanaro ha raggiunto il suo livello massimo a 6,14 metri e la situazione resta critica. La piena ha raggiunto anche il Parco Tanaro, mai finito sotto l'acqua nelle ultime precedenti piene. Resta critica la situazione nella pianura del Po, tra Revello e Casalgrasso, a cavallo delle province di Cuneo e Torino. Allagati i centri storici di Cardè e Villafranca Piemonte, impraticabili i ponti sul Po a Staffarda. L'esondazione del Po a Saluzzo ha fatto crollare il ponte della strada regionale per Pinerolo.

Intanto nella sede della protezione civile di Torino si è svolto un vertice per fare il punto della situazione e l'elenco delle opere urgenti su cui intervenire, porta un bilancio di oltre 200 milioni. Alla riunione ha partecipato anche il premier Matteo Renzi che ha garantito che «il governo si muoverà presto». Due gli obiettivi: definire le aree di rischio e gli interventi immediati per ripristinare viabilità e collegamenti, soprattutto nell'alessandrino e nel cuneese. In secondo luogo cominciare a fare un elenco delle opere, per evitare il ripetersi dell'ormai consueta alluvione di novembre nel Nord Ovest italiano. Opere che sono già state individuate e che attendono da tempo di essere progettate da parte delle amministrazioni locali.

Il presidente della Regione Chiamparino ha già detto di voler richieder lo stato di calamità naturale per Alessandrino e Cuneese.

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