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La polizia attacca Gino Strada: "Gli sbirri difendono i deboli"

Dopo le parole di Gino Strada contro Marco Minniti, rispondono i funzionari di polizia: "Gli sbirri tutelano i più deboli"

La polizia attacca Gino Strada: "Gli sbirri difendono i deboli"

"Siamo basiti". Sono queste le dure parole usate dai funzionari di polizia per commentare le parle che ieri Gino Strada, leader e fondatore di Emergency, che in una intervista aveva criticato duramente il ministro dell'Interno Marco Minniti e le sue politiche migratorie.

"Noi abbiamo il massimo rispetto per la funzione svolta dalle associazioni cattoliche e laiche che aiutano le popolazioni che soffrono nelle aree più povere del pianeta o in zone teatro di guerra - sottolineano il segretario nazionale dell'Associazione nazionale funzionari polizia, Enzo Marco Letizia, e il segretario generale del Sindacato italiano appartenenti polizia, Giuseppe Tiani - Siamo, quindi, rimasti basiti dall'uso dispregiativo del termine 'sbirro' adottato da Gino Strada per criticare la politica del ministro dell'Interno Minniti in tema di immigrazione".

Le parole di Strada contro Minniti erano state durissime: "Minniti ha una storia da sbirro e va avanti su quella strada lì - ha detto - Per lui ributtare in mareo riconsegnare bambini, donne incinte poveracci a quelli lì in Libia, e farli finire nelle carceriammazzati o torturati, è una cosa compatibile con i suoi valori. E si sente orgoglioso". I rappresentanti dei poliziotti però non ci stanno: "Rammentiamo - dicono - che gli sbirri tutelano tutti i cittadini, soprattutto i più deboli, come i minori, le donne vittime di violenza e quelle oggetto di tratta.

L'immigrazione è un fenomeno assai complesso in cui gli sbirri sono in prima linea per garantire la sicurezza del Paese; perciò, condividiamo e sosteniamo l'azione svolta dal ministro Minniti tesa ad equilibrare e risolvere i problemi derivanti dai flussi migratori coniugandola all'interesse e ai diritti dei cittadini, poichè abbiamo piena contezza che i flussi di migranti non regolati producono emarginazione, devianze e disagio cui si connettono evidenti questioni di ordine pubblico e criminalità".

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