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Il premier Renzi dà i numeri: "Legge di Stabilità da 27 miliardi"

Dal salotto tv di Otto e mezzo il presidente del Consiglio snocciola le cifre della prossima manovra

Il premier Renzi dà i numeri: "Legge di Stabilità da 27 miliardi"

"La manovra sarà di circa 27 miliardi e non abbiamo da sforare alcun conto: anzi dal prossimo anno scende il debito". A snocciolare le cifre sul bilancio dello Stato è il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella registrazione della puntata di Otto e Mezzo in onda questa sera. Il premier ribadisce che 27 miliardi "sono meno tasse e sono tagli, non c’è una tassa che aumenta". Renzi aggiunge che "non c’è nessuno sforamento sui conti e dal prossimo anno comincerà a scendere il debito".

Quando Lilli Gruber gli chiede se si sente di escludere tagli alla Sanità o agli esodati, lui risponde sicuro: "Escludo tagli". "Sulla sanità, se le cose vanno in una certo modo, male che vada in legge di stabilità ci saranno le stesse cifre di quest’anno". E poi ancora sui conti pubblici: "Dopo il semestre italiano di presidenza dell’Ue abbiamo la possibilità di avere fino all’1% e più, fino a 17 miliardi di flessibilità. Useremo, e non del tutto, le clausole di flessibilità", nella prossima legge di stabilità, "ma non sforiamo" i vincoli europei.

Inevitabile una domanda sulla tassa sulla casa, che ha promesso di eliminare per tutti gli italiani: "Il catasto non è aggiornato - mette le mani avanti il premier - quindi è impossibile trovare modalità per capire davvero la realtà delle situazioni. Non se ne può più della vicenda della tassa sulla casa, va avanti da anni e ora c’è un meccanismo allucinante. E farei presente che la tassa sulla casa vale solo 3,5 miliardi".

Renzi va a tutto campo nel salotto tv di La7. "In Siria e Libia - osserva - assistiamo a due fallimenti della politica estera internazionale. In Libia non è seguito un processo di pace".

Sul dramma dei migranti il capo del governo osserva che "è il Mediterraneo il cuore del problema. Bisogna aiutare lo sviluppo dei Paesi africani e la strategia geopolitica di Eni va esattamente in questa direzione".

"L'Italia collega la questione dei centri hotspot con quella dei rimpatri. La regola del gioco è che noi ti accogliamo se scappi dai Paesi in guerra. Quella sui migranti economici è la posizione di tutti i Paesi europei, Italia inclusa. Poi però devi creare le condizioni per vivere bene in quei Paesi. Io - prosegue Renzi - su questo tema non ho mai visto l'Europa unita. Fu solo l'Italia con poche partnership, come Malta, che ha insistito sul fatto che l'immigrazione è un problema di tutti. Ora questo messaggio è passato".

Il premier rifila una stoccata a Berlusconi. "Putin cerca di preservare la prospettiva politica e non solo di Assad in assenza di una posizione della comunità internazionale. Il problema della Russia non si affronta con le sanzioni o con chi dice vi risolvo il problema facendo una passeggiata in Crimea. Non è così". E il riferimento al Cavaliere è sin troppo palese.

Poi il premier si sofferma sull'Italia: "È macchiettistica la rappresentazione che intere regioni sono in mano alla criminalità, è uno slogan. L’Italia deve smettere di raccontarsi come qualcosa di totalmente perso".

C'è spazio, nella chiacchierata in tv di Renzi, anche per la politica americana. "È molto interessante ragionare di Donald Trump. Non credo che abbia le chance che pure oggi i sondaggi gli attribuiscono, per fortuna. Ma vedremo, si è sempre in tempo a sbagliare".

Il ministro Padoan sulle pensioni

"La flessibilità in uscita nelle pensioni «non è all’ordine del giorno della legge di stabilità", ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a Sky Tg24. "Nella legge di stabilità - prosegue - non solo ci sarà l’eliminazione della Tasi ma anche di tutte le clausole di salvaguardia: è l’ulteriore conferma che il taglio delle tasse permanente è uno dei pilastri della strategia economica del governo, l’altro sono le riforme strutturali". Padoan spiega, su questo punto, come "l’Europa in questi 12 mesi ha imparato ad apprezzare l’enorme sforzo di riforme strutturali" dell’Italia "anche perché queste si cominciano a implementare, e risultati dell’occupazione ne sono il segno.

Le riforme strutturali - aggiunge il ministro - sono un elemento molto positivo in termini di cresicita economica, danno certezza sulla durata dei governi: quando queste riforme saranno passate in Parlamento ciò sarà un ulteriore stimolo" per la ripresa del nostro sistema economico.

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