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Processati a vita

Schiaffo ai cittadini: passa la norma che allunga ulteriormente i tempi dei procedimenti Ncd finge la linea dura e poi si piega. E dà il via libera pure alla riforma delle Popolari

Processati a vita

Sulla gestione del Paese e sulla tutela dei diritti dei cittadini continua senza sosta il passaggio di consegne della politica alla magistratura. Ieri infatti la Camera ha dato il primo sì all'allungamento della prescrizione per alcuni reati. Una giustizia che ha già il record di lentezza può così prendersela ancora più comoda, tenendo indagati e imputati sulla corda praticamente a vita. Risultato: ladri e delinquenti staranno più tempo a piede libero in attesa che vengano riconosciuti i tre gradi di giudizio. Per gli altri, malcapitati loro malgrado nelle reti della malagiustizia – per stupidità professionale dei pm o per motivi politici - aumenteranno solo sofferenze, danni materiali e morali, e costi per difendersi.

E dire che Alfano e il suo Nuovo centrodestra (si fa per dire, mai nome fu più usurpato) avevano giurato che piuttosto di far passare un simile scempio sarebbero stati pronti ad aprire una crisi di governo. Ieri il veto è diventato «astensione critica» ed è certo che domani, quando la legge passerà al Senato, diventerà un «sì sofferto». Altro che «sentinelle dei moderati in campo avverso». Così facendo, quel che resta dell'Ncd, dopo aver tradito con la scissione i suoi elettori originari ora molla per strada anche gli eventuali elettori potenziali (come ben dimostrano i sondaggi che sono fermi da mesi all'uno virgola).

La furia giustizialista di Renzi sta portando l'Italia diritta verso quello Stato di polizia che i suoi predecessori rottamati avevano solo accarezzato. L'operazione allora fallì perché, oltre alla loro pochezza, c'era un argine liberale e garantista – l'alleanza guidata da Berlusconi - del quale oggi vogliono farci vergognare, quasi fossimo stati complici dei malfattori. Quando invece i tempi certi della giustizia, così come la franchigia sugli errori nei bilanci delle società, sono elementi di civiltà giuridica che solo dei pazzi moralisti possono mettere in discussione. Senza scomodare Montesquieu: «Giustizia ritardata è comunque giustizia negata», va da sé che se i magistrati non avranno più tempi stabiliti e ragionevoli – esclusi reati efferati e di sangue – per dimostrare la fondatezza delle loro teorie accusatorie, allora vuol dire che sta per cadere un altro, importante pezzo delle nostre residue libertà.

Sia se parliamo di accusati che di presunte vittime.

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