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I consigli del presidente Fontana alla Lega. "Si metta in gioco, le alleanze si fanno dopo"

La tradizionale cerimonia del Ventaglio rappresenta da sempre l'occasione più propizia per un bilancio sull'attività parlamentare

I consigli del presidente Fontana alla Lega. "Si metta in gioco, le alleanze si fanno dopo"

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I consigli del presidente Fontana alla Lega. "Si metta in gioco, le alleanze si fanno dopo"

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La tradizionale cerimonia del Ventaglio rappresenta da sempre l'occasione più propizia per un bilancio sull'attività parlamentare. Nell'incontro con i giornalisti parlamentari, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, non si è sottratto alle domande del presidente dell'Associazione stampa parlamentare, Adalberto Signore, è ha dato distribuito equamente luci e ombre sul quadro dei primi nove mesi di legislatura.

A iniziare dall'uso dei decreti legge. Per i quali, come già più volte suggerito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è bene tornare allo spirito costituzionale della loro «urgenza». Fontana ha ricordato di aver chiesto «spesso» all'esecutivo di ridurre il ricorso alla decretazione di urgenza. «Noi capiamo le esigenze del governo - dice Fontana -, ma dobbiamo tentare di tutelare le prerogative parlamentari e la richiesta che spesso facciamo al governo è di ridurre, possibilmente, i decreti legge per farli tornare ad essere strumento importante ma d'urgenza come deve essere e lasciare più spazio ai disegni di legge o comunque alle iniziative parlamentari». Così come assicura che Montecitorio vigilerà e attiverà il regolamento nella maniera «più stringente e rigorosa» possibile in merito agli emendamenti che il governo presenta «spesso all'ultimo minuto» mettendo «in difficoltà» il lavoro delle commissioni.

Fontana, per la prima volta affronta anche il tema della collocazione europea del suo partito, la Lega, di cui è ancora responsabile esteri, in vista delle europee del 6-9 giugno 2024. «Dismetto per un attimo i panni del presidente della Camera e il consiglio che posso dare alla Lega è quello di cercare di mettersi in gioco e di usufruire della forza che deriverà dal voto per le europee per fare le riforme - sostiene -. Con chi lo farà e come lo farà è difficile da dire perché le alleanze in Europa si fanno dopo; e non prima». L'idea che propone a Salvini è quella di lasciare le mani libere al Carroccio, visto che il voto europeo si basa sul sistema proporzionale. Si tratta di un «consiglio» significativo, visto che proviene dallo stesso Fontana che a suo tempo, all'epoca cioè in cui era vicesegretario del Carroccio, si fece promotore per costruire l'alleanza europea con il Rassemblement National di Marine Le Pen ed Alternative für Deutschland. Dietro questo cambio di passo c'è anche una riflessione sul voto in Spagna che ha dimostrato la fragilità di un asse conservatore in ascesa nel Vecchio continente.

In tema di giustizia l'auspicio del presidente della Camera è che «non ci siano scontri fra politica e magistratura». Serve piuttosto, «equilibrio di poteri, non scontro tra poteri». «Anche perché se c'è uno scontro di poteri - spiega Fontana - poi purtroppo, spesso e volentieri, ci andiamo di mezzo io e i miei vicepresidenti perché in Aula si crea quella tensione che non aiuta nel lavoro. Auspico che il governo possa fare le riforme ma che siano il più possibile condivise e non creino scontri tra poteri».

Fontana è tornato anche sul tema dell'immigrazione che definisce un «problema epocale». «La guerra russo-ucraina è causa in parte anche dell'instabilità economica del Nord Africa, mettendo in difficoltà il controllo delle migrazioni - afferma -, ma le migrazioni sono un tassello di una partita geopolitica importante nel Mediterraneo.

Vorrei che l'Italia tornasse a essere protagonista e che parlasse di Mediterraneo anche come risorsa».

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