Politica

Il professore, l'arcivescovo e l'aria salubre del Consiglio dei ministri

Il professore, l'arcivescovo e l'aria salubre del Consiglio dei ministri

Essendo ieri irreperibile ho potuto solo oggi replicare alla smentita del ministro Paolo Savona al mio articolo del 14 febbraio dal titolo «Segnali foschi sul governo. Adesso tira aria di fuggi-fuggi». Su un punto Savona ha ragione quando smentisce il colloquio e il suo contenuto con un porporato: nell'articolo, infatti, mi sono preso la licenza narrativa di indicare come cardinale, chi in realtà non ha mai indossato la porpora ma è stato arcivescovo di un'importante diocesi dell'Italia centrale e ora è ministro del Vaticano, oltre ad aver avuto in passato, in comune con il professor Savona, un'assidua frequentazione con il mai abbastanza compianto presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Detto questo, prendo atto della smentita del professor Savona, persona autorevole e degna di stima, ma non capisco perché un alto prelato, con o senza porpora, dovrebbe inventarsi un colloquio e il suo contenuto con un esponente dell'attuale governo. Misteri della fede. Altro mistero riguarda il perché il professor Savona, che come scrive lui stesso si è convinto che gli unici posti dove «respira ossigeno» siano il consiglio dei ministri e il dipartimento per le Politiche europee, abbia deciso di traslocare in un luogo, magari dall'aria pestilenziale, come la Consob. A meno che l'uso del verbo «convincere» preluda a un ripensamento, cioè alla decisione di restare dov'è ancora oggi e dove, a suo parere, può beneficiare di un'aria più salubre.

Ma, francamente, non credo che siano queste le intenzioni del professore. Cordialmente

Commenti