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Promessa di Berlusconi: "Continuo a impegnarmi per il nostro Paese"

Presto il vertice con i leader di Lega e Fdi Rischio franchi tiratori sul Rosatellum bis

Promessa di Berlusconi: "Continuo a impegnarmi per il nostro Paese"

Un ringraziamento commosso, ma soprattutto una promessa: «Sono in campo pronto a impegnarmi per cambiare profondamente l'Italia». Silvio Berlusconi trascorre il sabato a richiamare i politici che gli avevano inviato gli auguri o avevano provato a telefonargli venerdì scorso. Poi su Facebook si rivolge a quanti hanno avuto un pensiero per lui sui social network. «Grazie dal profondo del cuore: le migliaia di messaggi augurali mi hanno commosso, e mi hanno ripagato di molte amarezze. Considero i vostri auguri una prova di affetto e stima che mi confermano nella decisione di impegnarmi ancora per il nostro comune futuro. Spegnendo le candeline sulla torta ho espresso un solo desiderio: cambiare insieme profondamente l'Italia per garantire a tutti benessere, sicurezza, giustizia e libertà».

L'attenzione di tutti a questo punto è puntata verso il vertice a tre tra Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni che dovrà sancire il varo ufficiale della coalizione di centrodestra.

C'è chi ritiene che l'incontro possa andare in scena il 7 ottobre, cioè prima della partenza per la Russia del leader azzurro invitato ai festeggiamenti del compleanno di Vladimir Putin. Ma con ogni probabilità verrà messo in agenda dopo il 10 ottobre. «Quando mi vedo con Berlusconi? Quando tutti potremo vederci: quando le agende sono libere, non so dove» dice Salvini. «Io da lunedì a giovedì sarò a Strasburgo. I miei avversari sono Renzi e Gentiloni. Il centrodestra deve mandare a casa questa gente. I 5 Stelle non sono l'alternativa. Poi chi prenderà un voto in più alle elezioni guiderà il centrodestra».

Proprio il 10 ottobre approderà in aula la proposta di legge elettorale che domani inizierà il suo iter in Commissione Affari Costituzionali. Se in Commissione i numeri sono rassicuranti, in aula le variabili e le trappole sono molte, complice il ricorso al voto segreto. Di sicuro voteranno contro il «Rosatellum Bis» il Movimento 5 Stelle, Mdp, Sinistra Italiana e anche Fratelli d'Italia non è entusiasta. Inoltre bisogna tenere d'occhio il corpaccione dei parlamentari che temono di non essere candidati e potrebbero affossare la proposta per puntare poi sul proporzionale previsto al Senato dalle legge attualmente in vigore. La cautela, insomma, è d'obbligo come conferma con una battuta Francesco Paolo Sisto: «Da noi in Puglia si dice: non sposiamo Donato prima che sia nato».

Mercoledì è prevista una riunione del gruppo Pd e venerdì una direzione: Renzi tenterà di blindare il percorso della legge elettorale. Sotto traccia si fanno i conti, il rischio di franchi tiratori è alto e per questo i sottoscrittori del patto cercheranno una convergenza più larga. Gli emendamenti sono 210, quindi non si prevede ostruzionismo. Resta aperto il tema della leadership.

Un emendamento per cui potrebbe essere assegnato al partito della coalizione che ottiene più voti il diritto a esprimere il candidato premier potrebbe risolverlo.

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