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La promessa per l'anno nuovo Saremo ancora i vostri occhi

Un anno fa partiva l'esperimento riuscitissimo: lanciare reportage finanziati dal pubblico. Così siamo riusciti a raccontare prima di altri l'orrore dell'Isis

La promessa per l'anno nuovo Saremo ancora i vostri occhi

È stato un anno eccezionale. Un anno che vale la pena d' essere ricordato. Quest'anno, per la prima volta nella storia dell'editoria italiana, i lettori de Il Giornale e del suo sito web sono diventati protagonisti di alcune scelte editoriali del loro quotidiano contribuendo direttamente alla realizzazione di servizi e reportage. È stato un passo coraggioso. Un passo che nessun altro editore ha osato fare. Anche perché nessun altro editore può contare su un patrimonio di lettori così fedele, attento e generoso, ma - al tempo stesso - fiducioso e innovativo. Un pubblico quello del Il Giornale cartaceo a cui si sono uniti, da nove anni a questa parte, i frequentatori - sempre più numerosi e altrettanto fedeli - de ilgiornale.it . In effetti solo grazie al coraggio dell'editore e alla fiducia di voi lettori siamo riusciti a lanciare e realizzare con successo quell'esperimento chiamato «crowdfunding». Come molti di voi ricorderanno tutto inizia esattamente un anno fa. A dicembre 2013 Il Giornale e il sito web pubblicano i primi annunci in cui vi spieghiamo di esser pronti a partire per la realizzazione di nuovi servizi in Afghanistan e Libia. In quei due annunci ricordiamo che sarete voi lettori, con i vostri contributi, a decidere se quei reportage potranno venir finanziati e realizzati. In quei giorni gli scettici e gli increduli non mancano. Molti nostri colleghi e tanti esponenti del vasto, quanto variegato, mondo dell'editoria ci rimproverano, contestano la nostra scelta o semplicemente ci ignorano. Altri ci sbeffeggiano. Altri ancora scommettono su un sicuro fallimento. A contraddire tutti, a dimostrare come il quarantennale pubblico de Il Giornale sia soprattutto una grande comunità ci pensate voi. In poche settimane i due primi reportage vengono finanziati e realizzati. Poi a breve giro di boa arrivano l'Ucraina, l'Europistan - l'infiltrazione del fondamentalismo nel Vecchio Continente raccontata da Barbara Schiavulli e Marco Gualazzin- e un lungo viaggio nelle roccaforti dell'«Euroscetticismo» realizzato assieme ad Andrea Indini. Il capitolo di cui siamo più orgogliosi arriva però a fine estate. E qui vogliamo regalarvi un piccolo segreto. Preoccupati per quanto avveniva in Siria, Iraq e Nigeria già a fine primavera avevamo incominciato, con l'incoraggiamento del Direttore Alessandro Sallusti e dall'amministratore delegato del sito web Andrea Pontini, a mettere in cantiere un vasto servizio sui Cristiani Perseguitati. Così quando a luglio il mondo scopre l'esistenza dello Stato Islamico e incomincia a raccontare la persecuzione dei cristiani noi siamo già pronti con il nostro progetto. Quello che però non ci aspettiamo è l'entusiasmante sollecitudine della vostra risposta. Grazie a voi in poche settimane bruciamo tutte le tappe e superiamo le più rosee aspettative. Così dopo i reportage tra i Cristiani di Siria e d'Iraq minacciati dai tagliagole dello Stato Islamico la nostra squadra è già pronta a rimettersi in viaggio. Tra qualche settimana l'amica e collega Barbara Schiavulli vi racconterà i problemi e le inquietudini delle minoranze cristiane in Pakistan. Uno di noi ripartirà a breve per quei territori della Nigeria dove il fanatismo integralista assalta chiese e scuole uccidendo e riducendo in schiavitù fedeli e studentesse cristiane. Il reporter Marco Gualazzini ci racconterà il dramma del Centrafica dove le popolazioni cristiane sono al centro di un conflitto spietato e sanguinoso. Ma questo è solo l'inizio. Il cammino avviato in questi mesi è solo l'inizio di un percorso destinato nelle nostre intenzioni ad accomunare sempre più editori, giornalisti e lettori. Un percorso complesso, ma destinato nel lungo periodo a regalarvi un giornale e un sito web scritti e disegnati sulla base dei vostri desideri e delle vostre aspettative. Sicuri che continuerete a restare al nostro fianco cogliamo l'occasione per augurarvi buone feste e ringraziarvi per esserci stati vicini nei dodici mesi appena trascorsi. Da parte nostra una sola promessa. Nel 2015 continueremo ad essere i vostri occhi.

Per raccontarvi quello che tanti, troppi, preferiscono non vedere.

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